Giappone: i conservatori di Abe vincono le elezioni
(Keystone-ATS) Il partito conservatore Liberal Democratico (Jiminto) del premier Fumio Kishida, assieme all’alleato Komeito, ha strappato una solida maggioranza alle elezioni per il rinnovo parziale della Camera Alta giapponese.
A spoglio non ancora ultimato, i sondaggi e i flussi di voti reali attribuiscono alla coalizione di governo almeno 75 dei 125 seggi in palio. Il sogno di Shinzo Abe di modificare la Costituzione pacifista del Giappone per la prima volta da quando è stata promulgata nel 1947 può quindi diventare realtà.
Sull’onda emotiva dell’assassinio di venerdì dell’ex premier, scioccante per un paese dai bassissimi tassi di criminalità, i due alleati di governo possono ora contare sui due terzi dell’assemblea necessari per emendare la Carta fondamentale, grazie anche al supporto del Japan Innovation Party e del Partito Democratico per il Popolo, entrambe forze d’opposizione: il conto attuale è di oltre 170 sui 248 seggi totali. Il controllo blindato della Camera Alta si aggiunge a quello già in cassaforte nella più potente Camera Bassa.
Kishida, nel quartier generale del partito per la tradizionale coccarda da attaccare sul pannello dei seggi conquistati, ha affermato che era di “grande importanza” assicurare lo svolgimento delle elezioni ad appena due giorni dall’assassinio di Abe. “È la prova che non ci piegheremo al terrorismo”, ha detto dopo aver osservato un minuto di silenzio in memoria del premier più longevo del dopoguerra.
L’ampio successo consentirà a Kishida di portare a termine i suoi impegni politici, inclusa la creazione di una “nuova forma di capitalismo” e il raddoppio della spesa militare di fronte alle incertezze globali dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina e la crescente minaccia di Pechino.
“Voglio portare risultati per il nuovo tipo di capitalismo che ho promosso”, ha osservato il premier. La nuova forma di capitalismo di cui parla Kishida, mirata ad aiutare le classi in difficoltà dopo due anni di pandemia di Covid-19, sembra un richiamo alle “tre frecce” dell’Abenomics dell’ex premier, che ha sì stimolato l’economia ma ha ampliato le disparità di reddito.
Quanto alle modifiche costituzionali, i piani dei partiti differiscono leggermente tra loro, ma Kishida ha promesso di colmare le lacune e di elaborare un disegno di legge davanti al parlamento accelerando i tempi. La revisione, una volta approvata, sarà sottoposta a referendum popolare.
L’omicidio di Abe ha avuto di sicuro un impatto sulle elezioni, anche se difficile da stimare: l’affluenza alle urne è stata del 52,16% (oltre il 3% in più rispetto al 2019) e le forze di governo hanno sfruttato la frammentazione dell’opposizione.
Il Jiminto ha ottenuto almeno 63 seggi (erano 55 quelli posseduti), centrando il miglior risultato dal 2013. E Kei Sato, il candidato che stava sostenendo Abe durante il comizio a Nara in cui è stato ucciso, è stato rieletto. “Andrò a Tokyo domani per raccontare questa vittoria all’ex premier”, ha detto Sato riferendosi alla veglia funebre di lunedì.
L’attentatore di 41 anni, Tetsuya Yamagami, ha affermato di aver preso di mira Abe credendo fosse legato a un “gruppo religioso” (diversi media hanno ipotizzato possa trattarsi della Chiesa dell’Unificazione fondata dal reverendo Moon, molto popolare negli anni ’80) a cui si era unita sua madre, facendo donazioni che avevano mandato sul lastrico la famiglia.
Gli inquirenti, intanto, hanno riferito che Yamagami aveva tentato di realizzare anche una bomba oltre ad aver assemblato più pistole artigianali, una delle quali usata per uccidere Abe.