The Swiss voice in the world since 1935
In primo piano
Democrazia diretta in Svizzera

Golpe in Madagascar, il presidente in un luogo segreto

Keystone-SDA

Colpo di scena in Madagascar: il presidente Andry Rajoelina ha denunciato un colpo di Stato guidato da un'unità militare d'élite che è la stessa che gli ha consegnato le chiavi del potere 16 anni fa, quando prese il posto di Marc Ravalomanana.

(Keystone-ATS) Rajoelina, destituito in giornata dall’Assemblea nazionale che aveva poco prima tentato di sciogliere per decreto, “rimane pienamente in carica”, secondo i suoi sostenitori, e si è rifugiato in un “luogo sicuro”, tenuto segreto perché il presidente avrebbe subito un tentativo di assassinio.

Subito dopo il voto dell’Assemblea, il colonnello Mickael Randrianirina, leader del Capsat – acronimo di una potente forza speciale dell’esercito – ha annunciato la presa del potere da parte dei militari. Secondo la stampa locale avrebbe incassato nell’immediato il sostegno della Corte costituzionale del Paese, nonostante questa sia una delle istituzioni di cui sono sospese le attività, compreso il Senato e la commissione elettorale.

“Rispettare richieste Generazione Z”

L’unica istituzione che può operare è ovviamente l’Assemblea nazionale fedele ai golpisti. Mentre le parole di Randrianirina ancora risuonavano nell’aria, i soldati del Capsat venivano dispiegati nella capitale Antananarivo, dove sono arrivati a bordo degli Humvee blindati e i pick-up armati. Una folla festante li ha accolti mentre il convoglio sfilava per le vie principali della città, in quel che è sembrata una celebrazione della vittoria e non solo uno sfoggio di forza.

“Formeremo un governo e raggiungeremo il consenso”, ha promesso il colonnello Randrianirina, illustrando i prossimi passi della giunta militare. Le elezioni si terranno “certamente”, anche se non sono all’orizzonte ma entro i prossimi “18 mesi o due anni”. Il nuovo leader del Madagascar, salvo sorprese dell’ultim’ora, ha assicurato che i manifestanti della Generazione Z avranno un ruolo nei cambiamenti, “dobbiamo rispettare le loro richieste”. Anzi, ha sottolineato di aver deciso di agire proprio sull’onda delle proteste: “Non c’è un presidente, non c’è un governo, qui non funziona niente”.

L’ex presidente forse a Dubai

Il terremoto politico che ha investito il Paese è iniziato qualche settimana fa, con il movimento di protesta dei giovani, scatenato dai continui blackout e interruzioni nelle forniture di acqua in tutto il Paese. Pian piano, a finire sulla graticola è stato proprio il presidente Rajoelina, di cui presto sono state chieste le dimissioni da una massa crescente di dimostranti.

Fino a sabato scorso, quando i militari del Capsat sono usciti dalle caserme unendosi ai manifestanti. Secondo alcune fonti, lunedì il presidente sarebbe stato evacuato dall’esercito francese e potrebbe essere riparato a Dubai. Per Rajoelina, un ex dj eletto sindaco della capitale nel 2007 che in un paio di anni è diventato leader dell’opposizione a Ravalomanana, le porte del Madagascar sembrano definitivamente chiuse.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR