
GR: Olimpiadi 2026 e traffico, un piano a breve

Circa un terzo dei 12'000 spettatori che giornalmente assisteranno alle gare olimpiche che si terranno a Livigno in febbraio transiteranno sulle strade retiche. Un gruppo di lavoro sta finalizzando un piano di gestione per il traffico. Ma chi si assumerà i costi?
(Keystone-ATS) Sul pendio del Mottolino di fronte al paese di Livigno sta prendendo sempre più forma lo Snow Park. Qui dal 5 al 21 febbraio dell’anno prossimo verranno disputate le gare di sci freestyle e snowboard. Entro inizio novembre le strutture verranno consegnate alla Fondazione Milano Cortina 2026, ha confermato a Keystone-ATS la Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026.
In totale nel comune a oltre 1800 metri di quota verranno disputate una cinquantina di gare, qualifiche e finali, e consegnate 26 medaglie olimpiche. L’evento con tutta probabilità riscuoterà interesse anche nella confinante Svizzera. Malgrado il vicino Canton Grigioni abbia bocciato due volte – nel 2013 e nel 2017 – i crediti per una candidatura ai Giochi olimpici, ora si trova indirettamente coinvolto.
Una prima in 27 anni all’Ufficio tecnico
Da mesi la Polizia cantonale grigionese, l’Ufficio per l’energia e dei trasporti e l’Ufficio tecnico stanno lavorando per evitare che in quel periodo, che coincide anche con le vacanze invernali, si formino congestionamenti sulle strade. In questa fase di pianificazione le informazioni le dà l’ingegnere cantonale, Reto Knuchel. “Lavoro per l’Ufficio tecnico da 27 anni ed è la prima volta che mi trovo ad affrontare una sfida simile”, racconta in un’intervista con Keystone-ATS. “Ci troviamo nella situazione in cui gli eventi non si svolgono sul territorio cantonale, ma avranno un impatto a causa dell’aumento del traffico che ne deriva”. Detto in cifre? “Gli organizzatori attendono circa 12’000 persone durante le giornate di gare. Noi prevediamo che circa un terzo transiteranno dai Grigioni”.
Soluzione park and ride
L’opzione diretta per i 4’000 visitatori che dalla Svizzera vorranno raggiungere Livigno è una sola: attraversare i 3,5 chilometri del tunnel del Munt la Schera. La Forcola di Livigno in inverno rimane chiusa. Il cunicolo che dal Passo del Forno porta a Livigno è però a una sola corsia. Il traffico è regolato tramite un semaforo. Per evitare che si formino colonne il Cantone sta valutando diverse varianti. “In primo piano stiamo analizzando un sistema di park and ride sul territorio di Zernez e in Val Monastero, ovvero a nord e a sud del tunnel”, ha spiegato Knuchel. I visitatori verranno trasportati a Livigno tramite un servizio bus. “Abbiamo anche valutato la possibilità di fare un parcheggio a Landquart e poi trasferire le persone sui treni della Ferrovia retica fino a Zernez.”
L’Ufficio tecnico punterà ad utilizzare le infrastrutture già esistenti per i parcheggi. “Se necessario ricorreremo a campi aperti per allestire dei posteggi, come si fa già per altri eventi”, ha continuato Knuchel.
Nel tunnel potranno transitare quindi solo i bus e i mezzi che hanno un permesso. Secondo l’ingegnere cantonale l’accesso alla popolazione e ai fornitori sarà garantito.
I costi interessano anche la politica
Le varianti per gestire il traffico sulle strade grigionesi durante i Giochi olimpici sono in fase di ultimazione. Ma un punto è ancora aperto. “Dobbiamo ancora chiarire chi si assumerà i costi. È una questione che è ancora soggetta a chiarimenti assieme ai partner italiani”. Alla domanda se si possono fornire delle stime, Knuchel non fornisce alcuna cifra.
I costi interessano anche la politica. La granconsigliera dei Verdi, Anita Mazzetta, assieme ad altri 29 deputati ha inoltrato in agosto un’interpellanza al Governo riguardante il concetto del traffico e i costi ad esso legati. “Non sono i nostri giochi, eppure dobbiamo gestire il traffico”, ha affermato Mazzetta interpellata da Keystone-ATS. Secondo la granconsigliera è quindi importante che le spese vengano interamente assunte dagli organizzatori, ovvero la Fondazione Milano Cortina 2026. “Non può essere che loro ne approfittano e noi paghiamo”, ha sottolineato, aggiungendo che fra i motivi dell’interpellanza ci sono anche i due “no” popolari nel 2013 e nel 2017 a una candidatura grigionese alle Olimpiadi.
Probabilmente entro fine mese il Governo presenterà la variante che verrà attuata. E poi mancheranno solo poco più di tre mesi all’inizio dei Giochi. “Abbiamo ancora abbastanza tempo per allestire l’infrastruttura necessaria”, ha assicurato Reto Knuchel.