Una nuova vita per gli strumenti musicali svizzeri in Messico
Jorge Viladoms, professore al Conservatorio di Losanna e noto pianista messicano, avrebbe tranquillamente potuto preoccuparsi solo di sé stesso, senza prestare attenzione ai bambini che non hanno accesso ad alcuna formazione musicale nel suo paese d'origine. Non l'ha fatto e la Svizzera è stata fondamentale nella sua decisione. Intervista.
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Dirigo il team di lingua spagnola di SWI swissinfo.ch, che si occupa di garantire la qualità delle nostre pubblicazioni e di renderle comprensibili a persone ispanofone provenienti da oltre 20 Paesi. Faccio anche parte di un team di giornalisti specializzati in affari esteri. Spiegare l'attualità e le relazioni con la Svizzera è una parte essenziale del mio compito.
Giornalista senior con oltre 30 anni di esperienza nel giornalismo d'inchiesta, nelle trasmissioni, nella produzione di contenuti multimediali e nella distribuzione sui social media.
Sono una video-giornalista con esperienza, appassionata nel rendere accessibili e coinvolgenti argomenti complessi attraverso una narrazione multimediale avvincente. Concentrandomi su temi sociali e ambientali, produco diversi formati video su un'ampia gamma di argomenti, specializzandomi in video esplicativi d'impatto con motion graphics e animazione stop-motion.
Durante i miei studi di cinema, letteratura inglese e giornalismo, ho fatto esperienza in radio, televisione e stampa in tutta la Svizzera. Dopo aver collaborato con il team Image & Sound del Locarno Film Festival, nel 2018 sono entrata a far parte di SWI swissinfo.ch per produrre reportage locali e internazionali.
In questo pomeriggio assolato, ci troviamo al Conservatorio di Losanna ad ascoltare l’Intermezzo del compositore Manuel María Ponce. Al pianoforte, Jorge Viladoms (35). Dal primo momento in cui ha toccato i tasti di un pianoforte all’età di 15 anni nella sua casa in Messico – un gesto catartico dopo la morte del padre – la sua è stata una carriera folgorante. A 18 anni, “il caso” lo porta in Svizzera, dove viene accettato come allievo nella stessa istituzione in cui oggi insegna.
Questa fondazione si sta estendendo oggi anche in Kenya. “Abbiamo creato un concetto formativo che può essere replicato”, spiega con entusiasmo.
Un concetto forgiato anche sulla base dell’esperienza della democrazia svizzera, “dove vi è uno spirito civico incredibile”, e che può contribuire allo sviluppo dell’infanzia più sfavorita, anche a mille e mille chilometri di distanza.
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