Il candidato pro-Cina alla guida di Parlamento di Taiwan
(Keystone-ATS) Han Kuo-yu, il candidato dei nazionalisti del Kuomintang (Kmt), è il nuovo speaker dello Yuan legislativo, il Parlamento di Taiwan.
La sua lezione, riportano i media locali, è avvenuta all’insediamento dell’assemblea e all’apertura della legislatura dopo il voto del 13 gennaio, permettendo al principale partito di opposizione pro-Pechino di assicurarsi il controllo dell’aula e di rafforzarsi in vista delle sfide future al presidente eletto William Lai e ai suoi piani di riforme.
Han, 66 anni ed ex sindaco populista di Kaohsiung, ha ottenuto 54 voti, mentre lo speaker uscente You Si-kun, del Partito democratico progressista (Dpp) al potere, si è fermato a quota 51. Il Partito popolare di Taiwan, la terza forza politica più grande dell’isola con 8 deputati, non ha preso parte al voto, aiutando il Kmt a prevalere dato che dalla seconda votazione era sufficiente conquistare la maggioranza semplice dei 113 seggi dell’assemblea.
Lai, che entrerà nel pieno dei poteri il 20 maggio, si è assicurato uno storico terzo mandato consecutivo per il Dpp alle presidenziali dello scorso mese, ma non è riuscito a mantenere il controllo dello Yuan legislativo: ha promesso di portare avanti la politica estera e interna avanzata dalla leader uscente Tsai Ing-wen, di cui è ancora vicepresidente, con legami più stretti con gli Usa.
Han, un outsider politico, è diventato sindaco di Kaohsiung a novembre 2018, prima di conquistare la nomination del Kmt alle presidenziali del 2020, perse contro Tsai Ing-wen, malgrado la promessa di rendere i cittadini dell’isola “ricchi sfondati”. Ex docente universitario e direttore aziendale, Han ha incontrato nel 2019 a Hong Kong l’allora governatrice Carrie Lam e il massimo funzionario cinese di base nell’ex colonia, Wang Zhimin.
Negli ultimi mesi, Han ha caldeggiato l’aumento delle spese per la difesa come parte di una strategia di “deterrenza, dialogo e allentamento della tensione” con Pechino, che rivendica l’isola come parte “inalienabile” del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario. La Cina considera William Lai un “piantagrane” a favore dell’indipendenza di Taiwan.