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I ricordi da non riportare dalle vacanze

conchiglie
Un oggetto comprato in buona fede può essere composto con specie animali e vegetali protette Alexa Lutteri/WWF Austria

Il souvenir sbagliato può portare a un sequestro e una multa in dogana, oltre a mettere ulteriormente in pericolo le specie rare.

Comprare una collanina, uno scialle o un soprammobile come ricordo di una vacanza, per poi vederseli sequestrati in dogana, e magari dover anche pagare una multa. Sono centinaia ogni anno i souvenir acquistati in buona fede all’estero che vengono poi bloccati al rientro in Svizzera.

Secondo l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, capita spesso che i vacanzieri portino a casa coralli protetti, per lo più frammenti trovati sulla spiaggia. Chi rientra dall’Asia a volte porta con sé una bottiglia di vino di serpente, che contiene specie di rettili protette.

Più raramente, i viaggiatori portano carne di animali selvatici potenzialmente protetti. Secondo WWF Svizzera, tra gli oggetti frequentemente sequestrati ci sono anche articoli in pelle di serpente, varano o coccodrillo, gioielli di corallo, avorio, legni protetti o scialli realizzati con la lana dell’antilope tibetana. L’elenco comprende anche animali essiccati o parti di essi, come cavallucci marini, ossa di tigre o denti di squalo. Infine, vengono importati anche animali vivi, come pappagalli, tartarughe o camaleonti.

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Molti souvenir di origine animale o vegetale rientrano nell’ambito della Convenzione di Washington sulla protezione delle specie (CITES) che protegge animali e piante in tutto il mondo dal rischio di estinzione. Questi possono essere importati solo con un’autorizzazione, se la loro importazione non è completamente vietata.

Secondo il WWF, l’impatto del commercio di souvenir è enorme. A seconda delle stime, ogni anno verrebbero uccisi diversi milioni di cavallucci marini per la loro produzione. Più di un milione di esemplari di coccodrilli e varani verrebbero uccisi annualmente per alimentare questo commercio. René Kaspar, responsabile della protezione delle specie presso WWF Svizzera, afferma: “L’importazione di prodotti provenienti da specie minacciate o protette è giustamente punibile, dato che l’elevata domanda di questi souvenir accelera l’estinzione di specie rare”.

L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinariaCollegamento esterno, responsabile in Svizzera dell’applicazione della CITES, raccomanda ai viaggiatori di informarsi preventivamente sulle eventuali restrizioni prima di acquistare souvenir. Occorre prestare particolare attenzione ai prodotti in pelle di rettile o agli oggetti trovati in natura, come piume, coralli o conchiglie.

Al momento dell’acquisto, i viaggiatori dovrebbero richiedere i documenti di esportazione che attestino il rispetto della normativa internazionale sulla protezione delle specie. Il WWF, invece, consiglia in linea generale di non acquistare souvenir di origine animale o vegetale. Solo così si può essere certi di non contribuire alla minaccia delle specie, afferma Kaspar: “Il nostro consiglio è chiaro: niente collane di conchiglie, decorazioni con stelle marine o denti di squalo”.

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