Prospettive svizzere in 10 lingue

In Svizzera l’euro non ha detronizzato il franco

Principio di territorialità? Si può pagare in euro, ma il resto è in franchi Keystone

Il lancio della divisa europea non ha avuto l’impatto previsto sulle transazioni dell’economia svizzera.

Secondo uno studio commissionato dal Governo, il franco resta incontestabilmente il mezzo di pagamento preferito.

Euro contro franco svizzero? Sembrerebbe una lotta di colori, più sgargianti quelli delle banconote elvetiche, più tenui quelli dei cugini europei. O un confronto tra personaggi e ponti. E chissà che un giorno Alberto Giacometti non lasci la banconota da cento franchi per andare a passeggio sui ponti degli euro, su uno di quei ponti, frutto dell’immaginazione, che simboleggiano l’unione tra i popoli.

Ma qual è il reale rapporto tra franco ed euro? Quanto viene usata la divisa europea a casa di Guglielmo Tell? La risposta, data in base ad un’inchiesta che ha coinvolto più di 2000 imprese elvetiche, è che l’euro, dopo la sua introduzione, non ha rubato molto spazio al franco.

Si preferisce pagare in franchi

Il numero di imprese elvetiche che effettuano transazioni in euro è aumentato, ma la quota percentuale delle entrate e delle uscite rispetto al totale rimane modesta. In Svizzera il franco resta incontestato in qualità di mezzo di pagamento.

È quanto risulta da un’inchiesta realizzata presso le imprese svizzere dal Centro di ricerche congiunturali (KOF) del Politecnico federale di Zurigo per conto del gruppo interdipartimentale «Euro», presieduto dall’Amministrazione federale delle finanze.

In occasione di una precedente inchiesta, condotta nel 1998, quando ci si apprestava ad introdurre l’euro come unità di conto, una delle opinioni più diffuse era che la moneta unica europea sarebbe stata utilizzata in Svizzera più frequentemente delle vecchie divise dei singoli paesi aderenti alla zona euro.

A seguito di questa preoccupazione, il gruppo interdipartimentale aveva deciso, cinque anni or sono, di affidare al KOF il mandato di condurre un sondaggio sull’utilizzo delle divise e sull’importanza dell’euro fra le imprese svizzere dell’industria, del commercio al dettaglio e del turismo. Su 3’124 imprese interpellate, 2’111 (ossia circa il 68 per cento) hanno risposto al questionario.

Lieve crescita dell’euro grazie all’introduzione dei contanti

Nel 2002, il 58,5 per cento effettuava pagamenti in divise estere, ossia 11,2 punti percentuali in più rispetto al 1998. Il 61,9 per cento incassava in valuta estera (+5,1 punti). La quota delle imprese attive nell’industria che utilizza divise estere nelle transazioni, peraltro già importante nel 1998, è rimasta pressoché invariata, mentre la quota delle imprese attive nel commercio al dettaglio e nel turismo che incassano in euro è sensibilmente aumentata. L’introduzione dell’euro come mezzo di pagamento in contanti ha sicuramente favorito questo risultato.

La media aritmetica degli incassi in euro rispetto al totale è attualmente del 16,8 per cento (1998: 17 per cento) e quella delle uscite del 17,4 per cento (1998: 19,7 per cento). Siamo dunque di fronte a un calo, non imputabile però a una reale diminuzione dell’impiego dell’euro.

La riduzione della media aritmetica è dovuta piuttosto al fatto che l’inchiesta è stata svolta su un numero maggiore d’imprese. Come fa notare il DDF, molte di queste registrano una debole percentuale di transazioni in euro. Inoltre i dati raccolti nel 1998 si riferivano non all’euro, che sarebbe entrato in vigore l’anno seguente, ma all’ECU, a cui aderiva anche la sterlina inglese, rimasta fuori dalla zona euro.

La quota del dollaro alle transazioni complessive (media aritmetica: 8,5 per cento) è rimasta invariata tra il 1998 e il 2002.

Utile all’industria e al turismo

Le entrate in valuta straniera provengono per la maggior parte da clienti esteri; il 19,5 per cento delle imprese dichiara tuttavia entrate in euro provenienti da clienti svizzeri. Il 17,9 per cento delle imprese – in primo luogo le grandi imprese esportatrici nel settore dell’industria – effettuano i pagamenti in euro ai fornitori in Svizzera al fine di trasferire su di loro il rischio di cambio.

Restano tuttavia rari gli stipendi pagati in euro: essi concernono soprattutto gli stranieri impiegati nel settore del turismo. Su 1’220 imprese che effettuano pagamenti in euro, lo 0,6 per cento versa stipendi in euro a svizzeri e a stranieri residenti inSvizzera, l’1,2 per cento a frontalieri e l’1,6 per cento a lavoratori con impieghi di breve durata.

Le imprese nel settore del commercio al dettaglio e del turismo accettano euro, ma pagano il resto in franchi svizzeri.

Circondata da paesi che dal primo gennaio utilizzano l’euro per i pagamenti in contanti, la Svizzera non poteva esimersi dall’accettare pagamenti in euro. Quasi tutte le imprese hanno dichiarato di accettare euro in contanti, anche se solo il 24% espone i prezzi nella moneta europea. Questa prestazione è più frequente nel settore del turismo e in particolare negli alberghi.

swissinfo e agenzie

2’111 imprese hanno risposto all’inchiesta del KOF
Il 58,9% effettua pagamenti in valuta estera
Il 61,9% accetta pagamenti in valuta estera
La media aritmetica degli incassi in euro è del 16,8%
La media aritmetica delle uscite in euro è del 17,4%

Uno studio del Centro di ricerche congiunturali (KOF) del Politecnico di Zurigo dimostra che l’introduzione della moneta unica europea non ha intaccato la supremazia del franco come mezzo di pagamento in Svizzera.

Nel 1998, quando il KOF svolse la sua prima inchiesta, ci si trovava alla vigilia dell’introduzione dell’euro come unità di conto. All’epoca si pensava che la moneta unica sarebbe stata usata più spesso che le vecchie valute dei diversi paesi. Un’ipotesi questa che non ha trovato conferma.

Gli euro in contanti sono sì accettati da tutte le aziende ma, in particolare nel settore del commercio al dettaglio e del turismo, il resto viene dato in franchi e raramente sulla merce viene riportato il prezzo in euro.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR