Internet: patto Italia-Google, online Dante e De Amicis
(Keystone-ATS) ROMA – Dante, Ariosto, Tasso. Ma anche i capolavori della letteratura scientifica del Sei e Settecento e i testi popolari del Risorgimento, dall’Ettore Fieramosca alla Beatrice Cenci, dalle Mie Prigioni fino all’indimenticabile libro Cuore.
Le biblioteche nazionali italiane aprono le porte a Google Books con un accordo – il primo firmato da un governo con il colosso americano del web – che porterà in rete, a costo zero per i lettori ma anche per il ministero della cultura italiano, un milione di volumi non protetti dal diritto d’autore.
Dopo nove mesi di non facile trattativa, è risultato che Google, oltre ad impegnarsi a mettere in rete gratis le opere, si accollerà tutte le spese e non avrà l’esclusiva.
I testi digitalizzati si potranno leggere su Google Books ma anche direttamente sui siti online delle biblioteche italiane. Il colosso americano, sottolinea il direttore valorizzazione del ministero Mario Resca, finanzierà le operazioni di digitalizzazione: 100 milioni di euro secondo una stima fatta da Resca, “molto, molto, molto meno” per il responsabile di Google Nikesh Arora, presidente di Global Sales Operation & Businnes Development. Non solo: sempre Google allestirà in Italia, con tutta probabilità a Roma, un centro per la scannerizzazione dei testi che darà lavoro a 100 ragazzi qualificati.
Si comincia con le due biblioteche nazionali italiane, quella di Roma e quella di Firenze, che insieme ospitano la maggior parte (circa 750 mila) dei volumi cosiddetti di pubblico dominio, ovvero i volumi storici pubblicati fino al 1860 e non protetti dal diritto d’autore. In seguito il lavoro coinvolgerà altre biblioteche statali, in prima fila Venezia e Napoli.
Una prima scelta delle priorità, intanto, è già stata fatta. Ci sarà la Divina Commedia, naturalmente, con più di una edizione. Ci saranno i classici che il mondo invidia, le pagine più preganti e quelle più amate del Risorgimento.