
Iraq: novembre mese meno violento dal 2003
(Keystone-ATS) BAGDHAD – Novembre 2009 è stato per l’Iraq il mese meno sanguinoso dal 2003, contrariamente alle previsioni dell’esercito statunitense e del premier iracheno Nuri al-Maliki che temevano un aumento delle violenze in vista delle elezioni politiche previste per il gennaio del 2010.
Secondo un bilancio fornito oggi dal ministero della sanità, della difesa e degli interni, in Iraq lo scorso mese hanno perso la vita 88 civili, 12 soldati e 22 poliziotti. Nello stesso periodo, 38 insorti sono stati uccisi e 510 catturati. In tutto sono rimaste ferite 432 persone.
Sempre secondo le cifre rese note dal governo, è di 3’114 il bilancio delle vittime irachene nei primi undici mesi del 2009, la metà di quelle registrate nel 2008. Dal 2003 sono invece 4’367 i soldati statunitensi che hanno perso la vita (undici nel mese di novembre).
“Siamo felici della netta diminuzione del numero delle vittime del terrorismo, ma la nostra gioia non sarà completa fino a quando non avremo eliminato tutte le minacce”, ha dichiarato un consigliere del premier iracheno, Ali Mussawi.
Washington, che in Iraq mantiene oltre 115’000 soldati, ha fretta di veder stabilizzato l’Iraq, in vista di un suo graduale disimpegno già durante il 2010, mentre il ritiro definitivo è previsto per la fine del 2011.