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Italia-Svizzera: Roma, ok unanime Senato ad accordo frontalieri

Il disegno di legge sui frontalieri passa ora alla Camera. KEYSTONE/AP/ANTONIO CALANNI sda-ats

(Keystone-ATS) Via libera del Senato italiano al disegno di legge per la ratifica dell’Accordo tra Italia e Svizzera sull’imposizione dei lavoratori transfrontalieri.

Approvato anche il Protocollo che modifica la Convenzione tra i due Paesi per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio. I voti favorevoli sono stati 142 e un solo contrario, che però è stato un errore. Il provvedimento ora passa alla Camera.

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Il nuovo accordo, che sostituirà quello precedente del 1974, era stato firmato dalle parti dopo anni di trattative il 23 dicembre 2020. Dal lato svizzero, era stato approvato in via definitiva dal Consiglio degli Stati il 13 dicembre 2021 e poi dal Nazionale il 1° marzo dello scorso anno, mentre nella vicina Penisola l’iter ha subito notevoli ritardi, anche a causa dei cambiamenti al governo.

“Le disposizioni prevedono innanzitutto il principio di reciprocità. A differenza del precedente accordo del 1974, che regola unicamente il trattamento dei lavoratori frontalieri italiani che lavorano in Svizzera, il presente disciplina anche il trattamento dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia”, ha detto oggi in aula il relatore del provvedimento Stefano Borghesi (Lega).

Frontalieri nuovi e attuali

Grazie all’intesa – alla cui negoziazione hanno partecipato anche le autorità ticinesi, grigionesi e vallesane nonché le organizzazioni sindacali e l’Associazione Comuni italiani di frontiera – la Svizzera tratterrà l’80% (oggi poco più del 60%) dell’imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio. Questa categoria sarà tassata in via ordinaria anche in Italia. La doppia imposizione verrà eliminata.

Alle persone che lavorano o hanno lavorato in Ticino, nei Grigioni e in Vallese tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore del testo si applica invece un regime transitorio. Essi, i cosiddetti frontalieri attuali, continueranno a essere tassati esclusivamente in Svizzera. La Confederazione verserà ai Comuni italiani di confine fino all’anno fiscale 2033 una compensazione finanziaria del 40% dell’imposta alla fonte.

Sempre secondo l’accordo, in futuro il “lavoratore frontaliere” includerà coloro che risiedono entro 20 chilometri dalla frontiera e che, in linea di massima, rientrano ogni giorno al loro domicilio. Tale definizione si applica a tutti i frontalieri (nuovi e attuali) a partire dall’entrata in vigore dell’accordo.

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