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Italia: Tav; Val Susa, torna violenza; respinto assalto a cantiere

(Keystone-ATS) Un po’ di folklore, un po’ di disobbedienza civile e poi la guerriglia paramilitare, con l’assalto (respinto dalle forze dell’ordine) al cantiere della ferrovia ad alta velocità Tav Torino-Lione, che fa tornare la violenza in Val Susa: si è visto di tutto nel grappolo di manifestazioni organizzate oggi dal Movimento, dalle fisarmoniche alle bombe carta, dal corteo aperto dai bambini al blocco dell’autostrada del Frejus, dalla banda che intona le canzoni di Gipo Farassino all’attacco contro il cantiere.

E la giornata, che i No Tav avevano organizzato per celebrare l’anniversario di quella che forse fu la loro più grande vittoria, l’occupazione del presidio di Venaus dell’8 dicembre 2005, è continuata a lungo: in serata si sono raccolti in assemblea sulla carreggiata dell’A32 Torino-Bardonecchia che sin dalle 12:45 è stata occupata da alcune centinaia di militanti.

Alla fine si è sgranato il solito rosario dei feriti: undici tra Carabinieri, finanzieri e poliziotti (tra cui un dirigente), almeno tre, di cui uno di sedici anni, fra i No Tav (uno lamenta una lesione al volto provocata – dice – dallo sparo di un lacrimogeno).

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