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Democrazia diretta in Svizzera

JU: due candidati per il Centro al secondo turno delle elezioni

Keystone-SDA

Saranno due candidati, Stéphane Theurillat e Jean-Paul Lachat, a difendere i colori del Centro il 9 novembre in occasione del secondo turno delle elezioni per il governo giurassiano.

(Keystone-ATS) Dal canto loro, il PLR e l’UDC hanno deciso di mantenere nella corsa rispettivamente Martin Braichet e Fred-Henri Schnegg.

Il congresso della sezione giurassiana del Centro ha seguito la proposta del comitato direttivo optando per un ticket a due, composto di Theurillat e Lachat, per il ballottaggio previsto tra tre settimane, ha indicato ieri sera un membro del partito all’agenzia Keystone-ATS.

Il ministro (così viene designato un consigliere di Stato nel Giura) uscente Theurillat, che aveva sostituito il PLR Jacques Gerber in un’elezione suppletiva nel novembre 2024, ha ottenuto il 37,3% dei voti l’altro ieri al primo turno. Questo lo colloca al secondo posto in assoluto, con un comodo vantaggio sui suoi inseguitori.

Da parte sua, Lachat si è classificato soltanto ottavo con il 19,5% dei voti. Il congresso ha quindi escluso Anne Froidevaux, Amélie Brahier e Clément Piquerez, che si sono piazzati ancora più indietro.

Il PLR mantiene candidato

Il PLR giurassiano ha deciso di mantenere la candidatura di Martin Braichet al secondo turno. La cosa non era scontata, visto che il candidato liberale radicale ha ottenuto domenica il 15,6% dei voti, classificandosi unicamente al 12esimo posto. Dovrà fare meglio affinché il suo partito riconquisti il seggio in governo, perso nel 2024 con la partenza di Gerber, nominato delegato del Consiglio federale per l’Ucraina.

In una nota di ieri, il PLR ha riconosciuto che il risultato di Martin Braichet è stato “al di sotto delle aspettative”. Tuttavia, il partito “rifiuta di cedere alla facilità, di rinnegare i propri principi o di allinearsi a visioni che non gli appartengono”.

Sempre ieri sera, anche il comitato direttivo dell’UDC del canton Giura ha deciso all’unanimità di candidare Fred-Henri Schnegg al ballottaggio, si legge in un comunicato. I democentristi non sono mai riusciti ad accedere all’esecutivo giurassiano. Al primo turno, il fratello del consigliere di Stato bernese Pierre Alain Schnegg si è classificato al sesto posto, con il 21,5% dei voti.

Due o tre socialisti?

Domenica i tre ministri uscenti (su cinque) hanno terminato in testa. Si tratta della socialista Rosalie Beuret Siess, del centrista Theurillat e dell’indipendente Martial Courtet. Nessuno è però riuscito a raggiungere la maggioranza assoluta. Dopo di loro, staccati, si sono piazzati gli altri socialisti Raphaël Ciocchi e Valentin Zuber, separati soltanto da 15 voti di scarto.

E proprio questa sera, riuniti in Congresso a Bassecourt (JU), i delegati della sezione giurassiana del PS dovranno decidere se presentare due o tre candidature il prossimo 9 novembre. Dovrebbe invece ripresentarsi l’indipendente Courtet, che è stata la vera sorpresa del primo turno, finendo al terzo posto.

In seguito a un audit che criticava la gestione autoritaria del suo dipartimento, Courtet era stato invitato a farsi da parte dal comitato direttivo del Centro e per questo si è presentato alle elezioni senza l’etichetta di un partito. Attualmente il governo giurassiano è composto di due socialisti, un “centrista”, un indipendente e un cristiano-sociale indipendente (PCSI), David Eray, che ha però deciso di non ripresentarsi per un nuovo mandato.

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