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Nestlé, sospesa attività fabbrica pizze che avrebbe causato morti

Nestlé deve correre ai ripari perché le vendite di pizze in Francia sono in forte calo. KEYSTONE/EPA/DANIEL DAL ZENNARO sda-ats

(Keystone-ATS) È nuovamente stata interrotta l’attività nella fabbrica di pizze surgelate Buitoni in Francia, di proprietà di Nestlé, che era stata chiusa per presunti casi di avvelenamento – anche con esito mortale – causati dal batterio Escherichia coli.

La filiale francese della multinazionale alimentare elvetica ha comunicato oggi alla maestranze la sospensione della produzione, motivata da vendite insoddisfacenti, riferisce l’agenzia Afp. Un portavoce ha indicato che il mercato delle pizze surgelate è crollato del 20% in Francia nello spazio di un anno, interessando in modo ancora più incisivo il marchio Buitoni. Nestlé si è così vista costretta a reagire.

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“Penso che si andrà verso la chiusura dello stabilimento”, si è rammaricato il sindaco di Caudry (regione Hauts-de-France, Alta Francia, vicino al Belgio), luogo in cui si trova la fabbrica. La struttura era stata parzialmente riaperta in dicembre; la linea interessata dagli avvelenamenti non aveva però mai ripreso la sua attività.

Lo scandalo alimentare era scoppiato nel marzo 2022: si era all’epoca parlato di due bambini morti e altre contaminazioni. Era stato tracciato un legame fra i decessi e l’unità produttiva di Caudry: le macchine si erano così fermate il 18 marzo. In maggio era poi stata aperta un’inchiesta giudiziaria per omicidio colposo e lesioni colpose.

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