Nigeria: papa, dolore per gesto assurdo, basta violenze
(Keystone-ATS) Il Papa ha espresso all’Angelus “profonda tristezza” per gli attentati alle chiese in Nigeria, che hanno portato “lutto e dolore” nel giorno di Natale, e ha fatto appello affinché “si fermino le mani dei violenti”. “Come nell’antichità – ha notato – anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita”
“Il Santo Natale suscita in noi, in modo ancora più forte, la preghiera a Dio affinché si fermino le mani dei violenti, che seminano morte e nel mondo possano regnare la giustizia e la pace”, ha affermato Benedetto XVI subito dopo la recita dell’Angelus. “Ma la nostra terra continua ad essere intrisa di sangue innocente”, ha proseguito.
“Ho appreso con profonda tristezza la notizia degli attentati che, anche quest’anno nel Giorno della Nascita di Gesù, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese della Nigeria – ha detto il Pontefice -. Desidero manifestare la mia sincera e affettuosa vicinanza alla comunità cristiana e a tutti coloro che sono stati colpiti da questo assurdo gesto e invito a pregare il Signore per le numerose vittime. Faccio appello affinché con il concorso delle varie componenti sociali, si ritrovino sicurezza e serenità”.
“In questo momento – ha concluso papa Ratzinger – voglio ripetere ancora una volta con forza: la violenza è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte; il rispetto, la riconciliazione e l’amore sono la via per giungere alla pace”.
Parlando della figura di Santo Stefano, primo martire della Chiesa, il pontefice ha poi osservato che “come nell’antichità anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita e molti cristiani in varie parti del mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio”. Ma – ha aggiunto – il Signore ci ricorda che “chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”.
“Dopo la generazione degli Apostoli – ha detto il Papa parlando ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus -, i martiri acquistano un posto di primo piano nella considerazione della Comunità cristiana. Nei tempi di maggiore persecuzione, il loro elogio rinfranca il faticoso cammino dei fedeli e incoraggia chi è in cerca della verità a convertirsi al Signore”.
Secondo il Pontefice, “la vera imitazione di Cristo è l’amore, che alcuni scrittori cristiani hanno definito il ‘martirio segreto'”. Il Papa ha quindi indirizzato la preghiera mariana al desiderio di “custodire integra la volontà di bene, soprattutto verso coloro che ci avversano”.