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Parigi: sopravvissuti Bataclan, ‘tatuaggi per non dimenticare’

Sono trascorsi due anni dall'attacco terroristico al Bataclan di Parigi provocò 130 morti e 368 feriti (foto d'archivio). KEYSTONE/AP EPA POOL/CHRISTOPHE PETIT TESSON sda-ats

(Keystone-ATS) Un marchio sulla pelle per non dimenticare. A due anni dall’attacco terroristico che colpì il centro di Parigi, provocando 130 morti e 368 feriti, alcuni dei sopravvissuti mostrano il loro dolore attraverso i propri tatuaggi, immortalati in una galleria fotografica.

Il 13 novembre del 2015, quando la furia omicida di un commando jihadista si scatenò all’interno della sala da concerti del Bataclan, la 32enne Laura Leveque venne “sepolta” sotto i cadaveri ma scampò al massacro. Dopo quella terribile esperienza, ha deciso di “portare” tutti quei morti sulle sue spalle. Tatuandosi un corvo sulla spalla e un serpente che si morde la coda, per simboleggiare “il ciclo della vita” e i “fiori che crescono su un campo di battaglia”, ha spiegato la ragazza, sottolineando che in questo modo “i morti sono entrati dentro di me” e di aver “trasformato l’orrore in qualcosa di bello”.

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La 21enne Nahomy Beuchet, invece, tre mesi dopo la strage, si è tatuata sul braccio la data la scritta “Peace, Love, Death Metal”, dal titolo di un album della band californiana degli Eagles Death Metal, che esibiva sul palco in quella orrenda notte. Perché a 21 anni il tempo è ancora qualcosa di “astratto”, mentre un tatuaggio è “un’ancora alla storia”, ha raccontato.

“Questa è la mia cicatrice”, ha spiegato Manon Hautecoeur a proposito del suo tatuaggio di un leone e del motto di Parigi, “Fluctuat nec mergitur” (Sbattuta dalle onde ma non affonda): Un tatuaggio per allontanare un paradossale senso di colpa, perché “senti che non sei una vittima perché non sei stato ferito fisicamente”, ha detto Manon, che si trovava nei pressi del ristorante Petit Cambodge quando i jihadisti iniziarono a sparare, uccidendo oltre 30 persone.

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