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Parmelin ha lanciato la Giornata di solidarietà per l’infanzia

"Ora la solidarietà è più importante che mai per garantire un futuro sicuro alle bambine e ai bambini nel nostro paese e nel mondo", ha detto il presidente della Confederazione Guy Parmelin. (Immagine d'archivio del 10 dicembre scorso) KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il presidente della Confederazione Guy Parmelin ha lanciato stamani sulle onde della radio della Svizzera tedesca SRF la Giornata nazionale di solidarietà a favore dell’infanzia che soffre, in occasione del 75esimo anniversario della Catena della solidarietà.

Ha sottolineato l’importanza e il significato della solidarietà in Svizzera.

L’operazione, organizzata in collaborazione con la Società svizzera di radiotelevisione (SSR), è dedicata ai bambini e ai giovani in difficoltà in Svizzera e nel mondo, nel solco della tradizione iniziata con la prima colletta del 1946 per aiutare l’infanzia che pativa le conseguenze della Seconda Guerra mondiale, indica un comunicato diramato stamani dalla stessa Catena della solidarietà.

“La Svizzera è da sempre un paese solidale. Ora la solidarietà è più importante che mai per garantire un futuro sicuro alle bambine e ai bambini nel nostro paese e nel mondo. L’istruzione, in particolare, consente alle nuove generazioni di condurre una vita migliore e autodeterminata”, ha dichiarato Parmelin stando al testo scritto delle sue dichiarazioni radiofoniche, riportato nella nota.

Oggi, dalle 7.00 alle 23.00, la Catena raccoglie fondi a Lugano, Coira, Zurigo e Ginevra.

Covid: situazione dell’infanzia peggiorata

Milioni di bambini e adolescenti nel mondo non vanno a scuola, sono sfruttati o subiscono violenze. La pandemia ha peggiorato la situazione e minaccia i progressi compiuti finora. In alcuni paesi, le misure di protezione continuano a impedire la ripresa delle lezioni e acuiscono così drasticamente le disuguaglianze, scrive la Catena.

Anche in Svizzera ci sono bambini bisognosi di aiuto. La Catena della solidarietà focalizza l’attenzione sui minori vittime di violenza familiare – nella Confederazione stimati a 50’000 – e sui giovani che hanno difficoltà di inserimento socio-professionale, circostanze queste già difficili e ora messe a dura prova da paura e insicurezza indotte dalla crisi del coronavirus. Attualmente, un giovane su venti in Svizzera non ha né una formazione né un lavoro e in futuro rischia di trovarsi sotto la soglia di povertà

Con le donazioni raccolte, all’estero la Catena finanzia progetti delle sue 24 organizzazioni non governative (ong) partner volti a proteggere i minori da abusi, sfruttamenti, violenza o trascuratezza e a consentire loro di frequentare la scuola o una formazione professionale.

In Svizzera, sostiene progetti a favore di bambini vittime di violenza affinché trovino protezione e sostegno in strutture specializzate, e a favore di giovani che hanno bisogno di aiuto per colmare lacune formative, per reinserirsi nel mondo del lavoro e per trovare il loro posto nella società.

75 anni al fianco dell’infanzia

L’aiuto all’infanzia era già il punto focale della prima raccolta fondi della Catena del 1946, quando gli animatori Jack Rollan e Roger Nordmann con la loro trasmissione radiofonica lanciarono un appello per sostenere i bambini colpiti dalle conseguenze della Seconda Guerra mondiale. Nei 75 anni trascorsi da allora, il sostegno all’infanzia che soffre è rimasto parte integrante dell’operato della Catenaa, segnatamente con le raccolte fondi di Ogni centesimo conta e le azioni omologhe nella Svizzera tedesca e in Romandia.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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