Per Ueli Maurer, il vero capo è il popolo

(Keystone-ATS) “Non bisogna mai dimenticare che nel nostro Paese il Consiglio federale è un dipendente del sovrano e il sovrano è il popolo”. Lo dichiara con orgoglio e una certa fermezza il presidente della Confederazione Ueli Maurer, tornando sul tema della vicinanza tra governanti e popolo.

“Vero è che i miei capi sono i contadini, e non il contrario”, dice il consigliere federale e ministro della difesa al settimanale romando “Terre et Nature”. Egli affronta anche la scottante questione della “leggerezza” emersa nei servizi di sicurezza, che suscita perplessità ma anche un po’ di ammirazione negli osservatori stranieri. Vedi il caso dei movimenti che il presidente compie, e che non devono rimanere confidenziali o segreti.

Nelle giornate di bel tempo “due o tre volte la settimane vengo al lavoro in bicicletta, racconta Maurer: “Il tragitto, al mattino presto, dura quasi un’ora o poco più”. Quasi sempre il ministro segue lo stesso percorso. “Conosco praticamente tutti i contadini lungo la via; qualche volta conto perfino le vacche”, confida ancora Maurer, che prima di entrare in Consiglio federale era professionalmente impegnato in attività agricole. Gli Svizzeri – dica ancora l’esponente UDC – non sono abbastanza fieri dei loro valori, ma le cose a suo parere sono destinate a migliorare.

“I nostri prodotti e i nostri agricoltori sono una componente essenziale dell’identità, ma ho l’impressione che il sentimento di fierezza sia limitato alla Svizzera romanda, con il vino”. Maurer assicura inoltre di non perdere mai di vista il fatto di essere “un semplice individuo al servizio del paese, per un certo tempo”. Mai dimenticare che in Svizzera il capo è il popolo, il vero e unico sovrano. Il Consiglio federale “è un dipendente” di questo sovrano.