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Diatriba sulla lista nera delle compagnie aeree

La Svizzera pubblicherà il nome delle compagnie aeree bandite dai cieli nazionali Keystone

La decisione dell'Ufficio federale dell'aviazione civile di pubblicare la lista delle compagnie aeree pericolose bandite dai cieli nazionali suscita reazioni contrastanti.

Le associazioni di consumatori salutano l’iniziativa. Un esperto dell’aviazione mette invece in guardia sul fatto che la lista non contribuirà a migliorare la sicurezza. Potrebbe anzi peggiorarla.

L’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) ha annunciato giovedì che pubblicherà la lista il prossimo mese di settembre sul proprio sito internet.

«Rendere noto quali compagnie presentano problemi sistematici è nell’interesse della sicurezza e della trasparenza», si legge in una nota.

L’annuncio è stato fatto a seguito dell’incontro svoltosi a Parigi fra il ministro dei trasporti elvetico, Moritz Leuenberger, e il suo omologo francese Dominique Perben. Dal canto loro, Francia e Belgio pubblicheranno le loro liste di compagnie bandite dai cieli nazionali lunedì prossimo.

Fino ad ora, fra i Paesi dell’Unione Europea, solo la Gran Bretagna aveva reso noto un simile documento. La Svizzera si era provvisoriamente rifiutata di seguire l’esempio, giustificando la propria decisione con l’argomento della protezione dei dati.

Le associazioni di consumatori elvetiche, che da tempo reclamavano questa lista, si rallegrano per la decisione dell’UFAC ed affermano che essa si rivelerà utile a viaggiatori e agenzie turistiche nella loro scelta di riservazione dei viaggi.

«La pubblicazione della lista è un passo nella giusta direzione», ha dichiarato Jacqueline Bachemann, capo della Fondazione per la protezione dei consumatori.

Pressioni pubbliche

L’analista dell’aviazione Sepp Moser invece, ritiene che pubblicare il nome delle compagnie aeree pericolose sia controproducente.

Secondo l’esperto, le compagnie aeree hanno beneficiato in passato della discrezione delle autorità quando annunciavano i loro incidenti o errori che avrebbero potuto causare problemi e afferma che ciò non sarà più possibile in futuro.

«Quando si rende pubblica una lista nera, la priorità per gli interessati è quella di non figurarvi. Il modo di pensare è differente e può rivelarsi pericoloso a lungo termine», ha detto a swissinfo.

Per Moser, il fatto di essere in questa classifica non servirà probabilmente a spingere le compagnie aeree a risolvere i loro problemi di sicurezza: «Chi figura nella lista vede distrutto il proprio buon nome. Questo non li incentiva a migliorare la situazione ma piuttosto a chiudere la compagnia aerea e a riaprirla sotto un nuovo nome, probabilmente senza dapprima risolvere i propri problemi».

Incidenti aerei

Le autorità elvetiche dell’aviazione sono state sottoposte a pressioni da parte dell’opinione pubblica, che reclamava la pubblicazione della lista nera da oltre un anno e mezzo. Più precisamente da quando si è appreso che l’aereo distrutto in un incidente in Egitto il 3 gennaio del 2004 apparteneva a una compagnia che figurava fra quelle ritenute pericolose dall’UFAC.

La Francia ha dal canto suo deciso di pubblicare la propria lista nera dopo un incidente aereo che all’inizio del mese ha causato la morte di 152 suoi connazionali in Venezuela.

Altri due incidenti, in Grecia e in Perù, si sono registrati durante le scorse due settimane. In totale, circa 300 persone hanno perso la vita nelle tre tragedie del cielo.

La Commissione Europea ha annunciato che, per ragioni di sicurezza, è in programma la pubblicazione di un documento simile sulle compagnie aeree considerate pericolose nell’Unione Europea.

swissinfo, Isobel Leybold-Johnson
(traduzione, Anna Passera)

Il primo settembre, la Svizzera pubblicherà la lista nera delle compagnie aeree.
Lunedì prossimo anche Francia e Belgio pubblicheranno una lista simile.
La Gran Bretagna è l’unico Paese dell’UE ad averla già pubblicata.
Anche gli Stati Uniti hanno reso pubblico un documento di questo tipo.
La Commissione Europea prevede di introdurre una lista nera su scala europea.

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