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«Molto ben disposto nei nostri confronti»

Jenö Staehelin (qui in un'immagine del 2003) ritiene che Kofi Annan passerà alla storia come un grande segretario generale Keystone

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sceglie lunedì il successore di Kofi Annan, il cui bilancio è positivo, secondo il primo rappresentante svizzero all'ONU.

L’ex-ambasciatore Jenö Staehelin afferma che l’attuale segretario generale delle Nazioni Unite si è rivelato molto prezioso per la Svizzera.

swissinfo: Qual è il suo bilancio dei dieci anni in cui Kofi Annan è stato alla testa dell’ONU?

Jenö Staehelin: Un bilancio molto buono dei primi cinque anni, che si sono conclusi con il premio Nobel conferito all’organizzazione e al suo segretario generale nel 2001.

Gli anni seguenti sono stati dominati dalla crisi irachena. Ma Kofi Annan sarà sicuramente ricordato come uno dei grandi segretari dell’organizzazione, su cui ha lasciato il segno.

swissinfo: Quali sono state le principali sconfitte del segretario originario del Ghana?

J.S.: Il ruolo del segretario generale è debole per definizione. Secondo la carta dell’ONU, è il più alto funzionario dell’organizzazione. Nulla di più. Tutto dipende dunque dal rispetto di cui gode e dell’autorità di cui dà prova.

Durante il suo primo mandato, grazie alle sue iniziative e al suo carisma, a Kofi Annan è stata riconosciuta una certa autorità morale.

È seguita la crisi sulla legittimità delle misure militari contro l’Iraq. Kofi Annan ha difeso la posizione secondo cui non era possibile entrare in guerra senza l’avallo del Coniglio di sicurezza.

Affermandolo, si è opposto all’amministrazione statunitense. Da qui le sue difficoltà. Bisogna in effetti capire che senza gli Stati Uniti, le Nazioni Unite non esistono.

D’altro canto, le Nazioni Unite non possono essere lo strumento della politica americana. Non è facile trovare il cammino, tra l’accusa di essere al servizio degli Stati Uniti e la necessità di tenerli a bordo.

swissinfo: Lei crede che Kofi Annan abbia saputo trovare questo cammino?

J.S.: Oggi le relazioni con gli Stati Uniti sono migliorate. Ma per conto mio, questo incarico è quasi impossibile da svolgere. È l’incarico impossibile per eccellenza. C’è da stupirsi che ci siano ancora persone che si mettono a disposizione.

swissinfo: Durante i dieci anni con Kofi Annan l’ONU ha fatto dei progressi o ha marciato sul posto?

J.S: Ha fatto dei progressi nella misura in cui oggi è impossibile immaginarsi un mondo senza un’organizzazione del genere. Si è resa indispensabile e la prova è che ci si rivolge sistematicamente alle Nazioni Unite quando insorge una crisi nel mondo.

Il rovescio della medaglia è che in generale i problemi sono estremamente difficili da risolvere. L’opinione pubblica pensa che quando un problema giunge sul tavolo delle Nazioni Unite, queste abbiano la responsabilità di rimediarvi. Ma l’ONU non può far nulla senza l’aiuto degli stati membri e soprattutto senza i cinque membri permanenti.

swissinfo: Quali sono i rapporti tra Kofi Annan e la Svizzera?

J.S.: Ci è toccata l’enorme fortuna di avere durante dieci anni – e soprattutto quando abbiamo rafforzato i nostri legami con l’organizzazione – una segretario generale che conosce bene la Svizzera. Una persona consapevole del ruolo di Ginevra e che ama la Svizzera. Abbiamo avuto un interlocutore estremamente ben disposto nei nostri confronti.

swissinfo: La Svizzera si batte per una riforma dell’ONU. Crede che Kofi Annan abbia fatto sforzi sufficienti in questo ambito?

J.S.: Kofi Annan ha fatto molto. Ha preso varie iniziative per riorganizzare il segretariato, creando per esempio il ruolo di segretario generale aggiunto, che prima non esisteva. Ma ha anche contribuito a preparare l’organizzazione alle sfide del nuovo secolo.

Bisogna d’altra parte capire che è molto difficile ottenere una maggioranza nell’Assemblea generale in favore delle riforme. Spesso si è confrontati con l’opposizione di tutti quanti preferiscono lo status quo. A volte si sfiora quasi il ridicolo.

Intervista swissinfo: Pierre François Besson
(traduzione: Andrea Tognina)

L’ambasciatore Jenö Staehelin ha rappresentato la Svizzera all’ONU tra il 1997 e il 2004, anno in cui ha lasciato la diplomazia. Ha vissuto in prima persona l’adesione della Svizzera all’ONU.

Nato nel 1940 e formatosi a Berna, Zurigo e Harvard, il giurista basilese è stato ambasciatore in Giappone e commissario generale per la Svizzera all’esposizione universale di Aichi nel 2005.

Nel novembre 2006, Staehelin diventerà uno dei 17 membri del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) a Ginevra.

Settimo segretario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), Kofi Annan ha cominciato il suo primo mandato all’inizio del 1997 ed è stato riconfermato nel 2002. Il suo incarico si concluderà alla fine di dicembre.

L’adesione della Svizzera all’ONU è avvenuta nel bel mezzo dell’era Annan, nell’autunno 2002, dopo una votazione popolare.

Il presidente della Confederazione Moritz Leuenberger ha recentemente affermato che «molti svizzeri hanno votato per l’adesione all’ONU perché l’organizzazione aveva la faccia di Kofi Annan».

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