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San Pietroburgo alla ricerca dei fasti passati

Tutta la città porta il segno dei festeggiamenti Alexandra Stark

Con i festeggiamenti per i 300 anni della «città degli eroi», Vladimir Putin vuole promuovere una nuova immagine della Russia.

La Svizzera non ha partecipato come ospite ufficiale, ma organizza a inizio luglio una settimana di appuntamenti e scambi.

I festeggiamenti ufficiali di maggio

Martedì 27 maggio è la data del compleanno ufficiale, ma i festeggiamenti si sono protratti per una la settimana: la città voluta da Pietro il grande compie 300 anni. Alla sua costruzione e al suo splendore durante il regno degli zar hanno contribuito molti svizzeri, in primo luogo gli architetti ticinesi, ma la Confederazione non è stata inserita sulla lista dei paesi invitati.

Motivazione ufficiale: la Svizzera non fa parte dell’Unione europea (UE). Questo può consolare anche i norvegesi che sono stati invitati solo all’ultimo momento, dopo aver sollecitato gli organizzatori.

Nella settimana sono sfilati sui viali, le «prospettive», della «Venezia del nord» cortei e popolazione. Ma a rendere omaggio alla città festeggiata sono accorsi anche moltissimi capi di Stato. È dal 1995 che tanti primi ministri non si incontravano in un posto solo. L’occasione era allora il funerale di Yitzhak Rabin a Gerusalemme.

Facciate ripulite

Il numero di inviti spediti indica l’importanza che il presidente russo ha dato all’avvenimento. Il capo di Stato russo spera di rinfrescare l’immagine della città e di tutto il paese agli occhi dell’opinione pubblica internazionale.

Per molti, la Russia postsovietica rimane un paese in cui le riforme politiche procedono a rilento. Inoltre ogni iniziativa economica deve fare i conti con un’oligarchia politica e finanziaria che domina ancora il sistema, mantenendolo poco compatibile con l’economia di mercato occidentale.

Ma adesso la città sulla Neva vuole presentarsi dal suo lato migliore. La pavimentazione delle strade è rifatta di fresco, le facciate dei palazzi sono ripulite e anche i fiori sui balconi sono in bella mostra per gli ospiti stranieri.

Sono oltre 5’000 i delegati arrivati da tutto il pianeta per fare gli auguri alla città sorta dalla palude su ordine di un regnante di tre secoli fa. Oltre agli altri paesi dell’ex-blocco sovietico ci saranno presenti anche i rappresentanti dei G8, della Cina e dell’India.

Investimenti epocali

Certo non bisogna guardare le cose troppo da vicino e non bisogna abbandonare il cuore della città. Il centro è infatti stato rinnovato a suon di miliardi di dollari (si parla di diverse decine di miliardi) per volere del presidente russo.

E per festeggiare si sono succeduti concerti, gala, fuochi d’artificio e una regata sulla Neva. Il presidente russo – sulle orme del potente fondatore della città – ha puntato a eventi meravigliosi per imprimere nella storia l’avvenimento e il suo nome.

Analogamente al fondatore della città, anche Putin vuole riaffermare il profondo legame del paese all’Occidente e ai suoi valori storici. Dalla sua costruzione, la città ha sempre rappresentato la volontà l’apertura verso l’Europa.

«Il Presidente Putin cerca coscientemente di ridare alla sua città natale la gloria passata e un carattere internazionale», afferma Madeleine Lüthi, console onorario di Svizzera a San Pietroburgo.

E la Lüthi continua: «I festeggiamenti permettono di giocare una mossa intelligente per diffondere una nuova immagine della città nel mondo. Si cerca di superare i cliché sotto cui la nuova Russia soffre».

Rilancio sul piano internazionale

Le contingenze internazionali non sono delle più rosee. Ma Putin cerca attualmente di riconquistarsi un posto nella diplomazia internazionale come mediatore. Dopo che i riflettori si sono spostati dalla guerra in Iraq, la Russia vuole un suo nuovo spazio.

Un colpo importante è riuscito: pochi giorni prima dall’apertura del meeting dei capi di Stato delle 8 potenze economiche della terra a Evian, il presidente Russo è riuscito ad organizzare un incontro pacificatore fra oppositori (Germania Francia e Russia) e fautori (USA, Gran Bretagna e Spagna) dell’intervento armato.

Per oltre 40 capi di Stato c’è stata l’occasione per incontri informali in cui poter discuterefra omologhi, discretamente, ai margini dell’ampio programma. Una futura e maggiore integrazione della Russia nell’economia è chiaramente auspicata.

Settimana svizzera

Anche se non ha partecipato ai festeggiamenti ufficiali, la Svizzera non si è lasciata scappare l’occasione. Dal 6 al 13 luglio, organizza autonomamente una settimana di festeggiamenti a San Pietroburgo per ricordare i legami secolari fra la città del nord e il paese delle Alpi.

Scambi economici e scientifici, conferenze sull’architettura, concerti, la tradizionale «raclette», e l’offerta di numerosi regali scandiranno le giornate speciali denominate «Swiss days».

Culmine sarà la visita del presidente della Confederazione, Pascal Couchepin, il 9 luglio. Le giornate saranno una sorta di auspicio per un rilancio delle relazioni bilaterali a tutti i livelli.

swissinfo, Jean-Didier Revoin
(traduzione : Daniele Papacella)

I festeggiamenti ufficiali per i 300 anni della città di San Pietroburgo si sono svolti dal 24 maggio al 1° giugno.

Nel quadro dei festeggiamenti sono intervenuti 42 capi di Stato e di governo, facendo dell’avvenimento una sorta di maxi-vertice informale.

La Svizzera non è stata invitata in quanto non parte dell’Unione europea.

Il presidente della Confederazione, Pascal Couchepin, sarà comunque in visita in Russia il 9 luglio.

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