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In Svizzera, il destino dell’e-ID si decide di nuovo alle urne

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I cittadini e le cittadine possono già scaricare una versione di prova dell'identità elettronica per familiarizzarsi con questo strumento. Keystone / Cyril Zingaro

Tre anni dopo aver respinto un primo progetto, il 28 settembre gli svizzeri e le svizzere voteranno nuovamente sull’introduzione di un’identità digitale. Presentata da chi la sostiene come una tappa fondamentale della transizione digitale, è criticata da altri per le garanzie ritenute insufficienti in materia di protezione dei dati.

In Svizzera, capita che l’elettorato sia chiamato alle urne più volte sullo stesso tema. Sarà di nuovo il caso con la votazione sull’e-ID.

Nel 2021, il popolo svizzero ha respinto una prima proposta di legge sull’identità elettronica (e-ID), ritenendo eccessivo il coinvolgimento di operatori privati. Il 28 settembre, una nuova versione del testo, questa volta interamente gestita dallo Stato, sarà sottoposta al voto popolare.

Cosa prevede la legge?

La Legge federale sull’identità elettronicaCollegamento esterno prevede la creazione di un mezzo di identificazione digitale ufficiale, statale e gratuito. Oggi, per dimostrare la propria identità, gli svizzeri e le svizzere all’estero o in patria devono ancora utilizzare una carta d’identità o un passaporto. L’e-ID permetterà loro di farlo online, senza bisogno di un documento fisico.

L’identità elettronica resterà facoltativa. Le autorità o gli enti che svolgono compiti pubblici dovranno accettare questo documento. Tuttavia, sarà sempre possibile utilizzare un mezzo di identificazione analogico.

La legislazione dettaglia anche le misure adottate per proteggere la sfera privata dell’utenza. Quando un’autorità o un’azienda verificherà un’e-ID, non sarà autorizzata a consultare o registrare altri dati oltre a quelli necessari. Ad esempio, una persona che desidera dimostrare di essere maggiorenne per acquistare alcolici non trasmetterà la sua data di nascita, ma solo la conferma che ha più di 18 anni.

Eventuali abusi potranno essere segnalati all’Ufficio federale di giustizia, incaricato di effettuare i controlli necessari.

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Moderato da: Katy Romy

Il Paese in cui vivete offre una e-ID? Quali sono i vantaggi di questo strumento digitale o quali timori suscita?

Condividete le vostre esperienze: il Paese in cui vivete ha già introdotto un’e-ID? Questo strumento vi rende la vita più facile?

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Come funzionerà l’identità elettronica?

Chi desidera ottenere un’e-ID dovrà scaricare un’applicazione, chiamata anche portafoglio digitale, sul proprio telefono. Questa permetterà di conservare i documenti in formato digitale.

La persona potrà poi richiedere la propria e-ID online presso l’Ufficio federale di polizia, scansionando il proprio documento d’identità. Una verifica tramite video permetterà di confermare l’identità prima che l’e-ID venga rilasciata. Sarà anche possibile fare la richiesta di persona, in un centro cantonale di registrazione o, per chi vive all’estero, presso la rappresentanza consolare.

Se il popolo si esprimerà a favore dell’e-ID, questa sarà introdotta al più presto nel terzo trimestre del 2026. Nel frattempo, è possibile testare questo nuovo strumento scaricando la versione di prova dell’applicazioneCollegamento esterno.

Quali sono le differenze rispetto alla precedente legge?

Nella prima versione della legge, l’e-ID doveva essere emessa da un’azienda privata per conto dello Stato. Questo modello aveva suscitato forti critiche. Le autorità hanno ritenuto che questo punto avesse contribuito al rifiuto popolare e hanno rivisto il progetto.

La futura e-ID sarà emessa esclusivamente dalla Confederazione. I dati saranno inoltre registrati in modo decentralizzato. Ciò significa che le informazioni personali non saranno conservate in una banca dati centrale dello Stato, ma direttamente sullo smartphone dell’utente. Ognuno manterrà così il controllo delle proprie informazioni personali, rafforzando la sicurezza e la protezione della sfera privata.

Perché il popolo deve votare?

Le due Camere del Parlamento hanno adottato la legge sull’e-ID a larga maggioranza. Tuttavia, il comitato “No alla legge sull’e-ID” ha depositato 55’344 firme valide contro il progetto, sufficienti per la riuscita del referendum. Le autorità hanno quindi dovuto organizzare una votazione popolare.

Quali sono gli argomenti a favore dell’e-ID?

Secondo le autorità, l’introduzione dell’e-ID permetterà di risparmiare tempo e denaro. Nel suo messaggioCollegamento esterno, il Consiglio federale la descrive come un mezzo per “dimostrare la propria identità in modo semplice, sicuro e rapido”. Molte pratiche amministrative potranno essere svolte online, come l’apertura di un conto bancario o la sottoscrizione di un abbonamento telefonico.

L’e-ID dovrebbe inoltre favorire chi vive all’estero, che potrà accedere più facilmente ai servizi dell’amministrazione federale. L’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) ritiene che l’e-ID contribuirà a facilitare l’esercizio dei diritti politici della Quinta Svizzera, aprendo la strada all’introduzione del voto elettronico.

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I rappresentanti di sei partiti (UDC, PLR, Centro, PVL, PS e Verdi) si sono già presentati a giugno davanti ai media per difendere la legge sull’e-ID. Keystone / Anthony Anex

La Confederazione sottolinea anche che l’e-ID permetterà di identificare in modo affidabile le parti coinvolte nelle transazioni elettroniche. Ritiene che ciò rafforzerà la sicurezza su Internet e ridurrà i rischi di abusi.

Infine, il progetto rappresenta un elemento chiave della trasformazione digitale del Paese, secondo il Governo. L’infrastruttura dell’e-ID sarà messa a disposizione delle autorità cantonali e comunali, nonché degli attori del settore privato. Potrà anche essere utilizzata per conservare vari documenti, come attestati di domicilio, estratti di registri, diplomi, biglietti per eventi o tessere associative.

Quali sono gli argomenti contro l’e-ID?

Pur riconoscendo il potenziale della trasformazione digitale, coloro che si oppongono alla legge ritengono che essa ripeta gli errori della versione respinta nel 2021.

Il principale rimprovero mosso dal comitato referendario è di compromettere la privacy dei cittadini e delle cittadine. La tecnologia scelta è ritenuta non ancora abbastanza matura né sufficientemente sicura. Secondo chi si oppone, non protegge abbastanza contro il crescente numero di attacchi informatici.

Inoltre, sebbene la legge vieti la raccolta di dati superflui, le voci critiche considerano che i rischi di tracciamento e abusi restino reali. Temono, ad esempio, che l’e-ID permetta alle aziende di raccogliere, collegare e analizzare i dati per creare profili comportamentali delle persone, che potrebbero poi essere utilizzati a fini pubblicitari.

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In aprile il comitato referendario ha consegnato alla Cancelleria federale le firme necessarie per indire il referendum. Keystone / Christian Beutler

Il timore è che l’introduzione di un’identità digitale apra la strada a un sistema di sorveglianza generalizzata, con un conseguente rischio per l’ordine democratico e liberale.

Infine, il comitato referendarioCollegamento esterno paventa che l’istituzione di un’e-ID porti a un obbligo indiretto: alcuni servizi potrebbero diventare più difficili da accedere senza questa identità elettronica, creando una forma di discriminazione digitale.

Chi è a favore e chi è contro?

Tutti i partiti di Governo sono a favore della legge sull’e-ID. Un’alleanza insolita di sei partiti politici (UDC, PLR, Centro, PVL, PS e Verdi) si è formata per sostenere il progetto.

Il comitato referendario è composto da membri del Partito Pirata, dei Giovani UDC, dell’UDF e di movimenti contrari alle misure Covid, come “Gli Amici della Costituzione” e “Aufrecht Schweiz”.

>> Rileggete la nostra inchiesta sul voto elettronico:

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Articolo a cura di Balz Rigendinger

Traduzione con il supporto dell’IA/mar

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