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Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

in Svizzera, come in diversi altri Paesi europei, in molti settori manca la manodopera (ne parla anche l’organizzazione economiesuisse nell'ultima delle notizie elencate qui sotto). La soluzione a questo annoso problema, pur sembrando di "facile" risoluzione, stenta ad arrivare.

Come conferma uno studio della società specializzata nella ricerca di personale Michael Page, infatti, le svizzere e gli svizzeri si aspettano ora sensibili aumenti di stipendio e i datori di lavoro devono essere pronti ad accordarli. Dal momento che, sempre secondo la società di analisi, il mercato del lavoro è destinato a crescere ulteriormente, il risultato porterebbe ad una risoluzione vantaggiosa per entrambe le parti: quella delle lavoratrici e dei lavoratori e quella delle imprese. Con questo buon auspicio vi lascio alle altre notizie di oggi.

Buona lettura!

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Keystone / Valentin Flauraud

In un comune svizzero su due, i privati che hanno un impianto solare sul tetto non hanno nessun vantaggio economico, ma rischiano di andare in perdita. Secondo uno studio, le differenze esistenti fra cantoni e comuni rallentano l’espansione del solare.


Per raggiungere i suoi obiettivi climatici, la Svizzera dovrebbe aumentare in modo massiccio la produzione di elettricità proveniente dall’energia solare. “Per farlo, dobbiamo sfruttare il potenziale dei tetti”, ha detto all’agenzia Keystone-ATS Tobias Schmidt, del Politecnico federale (ETH) di Zurigo, responsabile dello studio presentato oggi a Berna. Il problema è però rappresentato dalle condizioni quadro spesso precarie e troppo diverse da un comune all’altro.

I risultati dello studio commissionato dall’Ufficio federale dell’energia (UFE) parlano chiaro. Se ad esempio nei comuni di Emmetten o Ennetbürgen, entrambi nel canton Nidvaldo, il proprietario di un impianto solare da 12kW può ottenere, alle tariffe attuali, un profitto di quasi 18’000 franchi sull’arco di 30 anni, a Kappel am Albis, nel canton Zurigo, lo stesso impianto è destinato a causare una perdita di oltre 6’000 franchi.

Nel complesso, ci sono solo pochi esempi di misure veramente ambiziose per promuovere l’energia fotovoltaica nei cantoni e nei comuni, scrivono gli autori dello studio in una nota. E solo pochi cantoni utilizzano il loro margine di manovra politico per offrire alle famiglie e agli investitori maggiori incentivi finanziari per gli impianti solari.

Forze armate davanti al consolato svedese di Istanbul.
Forze armate davanti al consolato svedese di Istanbul. Copyright 2023 The Associated Press. All Rights Reserved

L’ambasciata svizzera ad Ankara e il consolato generale a Istanbul sono temporaneamente chiusi al pubblico a causa di una minaccia terroristica.


Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato la notizia. Un portavoce ha parlato di “informazioni concrete di una minaccia di attentato terroristico” constatate in seguito ai recenti episodi avvenuti in diverse capitali europee, come il rogo pubblico del Corano.

Oltre alla Svizzera, anche altri Paesi europei hanno chiuso le loro rappresentanze a Istanbul in seguito all’elevato rischio di attentati. Tra questi, i consolati generali italiano, francese, tedesco, britannico, olandese e svedese, nonché l’ambasciata svedese ad Ankara.

Il ministro dell’Interno turco Suleyman Soylu ha tuttavia criticato la decisione di chiudere i consolati a Istanbul così come le ambasciate della capitale affermando che la scelta equivale a una “guerra psicologica” contro la Turchia.

economia svizzera
© Keystone / Christian Beutler

Gli svizzeri tornano a guardare al futuro con un po’ meno di apprensione: la fiducia di consumatori e consumatrici è salita sensibilmente, pur rimanendo a un livello ancora basso.

In gennaio l’indicatore generale della fiducia calcolato sulla base di un sondaggio trimestrale condotto dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco) è progredito a -30,2 punti, a fronte del -46,4 punti di ottobre (peggior valore di sempre, vale a dire da 50 anni) e al -41,7 di luglio. Si torna quindi quasi ai livelli di gennaio del 2022, quanto si registravano -27,5 punti. Il dato si trova però ancora nettamente al di sotto della media pluriennale, che è di -6 punti.

Le economie domestiche rimangono poco propense a fare grandi acquisti (relativo sottoindice a -40,6, contro il -42,2 di tre mesi prima). Quello che è drasticamente cambiato è il giudizio sulla situazione economica futura, vale a dire dei 12 mesi successivi: il relativo indice è salito da -57,2 punti a -16,3 punti. Di conseguenza migliora anche (da -46,9 a -24,8 punti) l’opinione sulla propria situazione finanziaria futura.

Il sondaggio sulla fiducia dei consumatori viene effettuato dal 1972, nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre per telefono e (negli ultimi anni) anche online. All’ultimo rilevamento hanno partecipato 1’237 persone di almeno 16 anni nelle tre principali regioni linguistiche

Monika Rühl.
© Keystone / Anthony Anex

Economiesuisse critica la mancanza di lungimiranza strategica del Consiglio federale rispetto alle principali sfide attuali: l’organizzazione di categoria invita il Governo a essere più concreto e a lavorare proattivamente, invece di mettere cerotti qua e là.

La forte concorrenza internazionale e le crisi attuali pongono sfide enormi all’economia e alla società. Queste sfide sono spesso complesse e stratificate e richiedono una collaborazione costruttiva anziché un mero marketing politico, soprattutto in un anno elettorale.

Per la presidente di direzione Monika Rühl, le imprese non possono cedere al catastrofismo o al pessimismo: è piuttosto consigliabile una gestione delle crisi ben studiata e un’analisi approfondita di come le crisi sono state affrontate nel recente passato. “Chiudere gli occhi non è una strategia”, ha affermato la dirigente riferendosi alla politica applicata a Berna. Le aziende devono agire in modo strategico e pensando sul lungo termine se vogliono aver successo in modo sostenibile. E “i politici potrebbero ispirarsi allo spirito imprenditoriale, alla forza innovativa e al dinamismo di molte aziende svizzere. Sono dell’idea che dovrebbero farlo assolutamente”, ha aggiunto.

Le questioni che attualmente preoccupano i dirigenti aziendali sono soprattutto le lacune a livello di digitalizzazione, la mancanza di manodopera e la sostituzione delle energie fossili con quelle rinnovabili. In tutte e tre le aree c’è “ancora molto margine di miglioramento”, ha affermato Rühl.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

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