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Prestigioso riconoscimento per il duo elvetico che ha salvato gli chalet svizzeri in Canada

Tre donne
Da sinistra a destra: Kristin Clausen, direttrice dell'Organizzazione per la salvaguardia del patrimonio della Columbia britannica (Heritage BC), Ilona Spaar, co-vincitrice del premio, e Berdine Jonker, membro del consiglio di amministrazione di Heritage BC. (per gentile concessione)

Gli svizzeri all'estero Ilona Spaar e Johann Roduit sono stati ricompensati per il loro impegno nella salvaguardia degli chalet del villaggio Edelweiss di Golden, in Canada. Il duo ha ricevuto il premio eccezionale per il patrimonio della provincia della Columbia britannica nella categoria pianificazione e gestione.

“Quando ci siamo lanciati nel progetto di salvaguardia degli chalet delle guide di montagna svizzere, non avremmo mai immaginato che, due anni più tardi, avremmo ricevuto questo premio”, dice Ilona Spaar, ancora visibilmente emozionata.

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All’inizio del mese di maggio, la cittadina svizzera emigrata in Canada si è recata a Nelson, nella Columbia britannica, per ricevere il premio dalle mani della direttrice dell’Organizzazione per la salvaguardia del patrimonio della provincia, Heritage BC, Kristin Clausen, durante una cerimonia ufficiale. Il co-vincitore Johann Roduit, purtroppo, non ha potuto partecipare alla premiazione.

Tutto è iniziato alla fine del 2010, quando Ilona Spaar ha dedicato un libro alla storia delle guide di montagna svizzere in Canada. Riconosciute come esperte nel loro campo, le guide svizzere furono assunte intorno al 1900 dalla Canadian Pacific Railway per accompagnare i turisti sulle vette della regione.

Per risparmiare loro lunghi e costosi viaggi, la Canadian Pacific Railway ebbe l’idea di costruire una casa permanente per loro e le loro famiglie. Nacque così l’idea dell’Edelweiss Village, una pittoresca colonia svizzera a Golden, nella Columbia britannica.

Messi in vendita nel 2022, gli chalet rischiavano di essere acquisiti da società poco interessate alla loro conservazione. Johann Roduit e Ilona Spaar hanno dunque creato una fondazione per raccogliere fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica sul destino di questo pezzo di storia svizzero-canadese. Il duo elvetico è riuscito a far inserire il sito storico nell’elenco dei dieci luoghi storici più a rischio del Canada, il che ha portato grande attenzione sull’Edelweiss Village.

Nel luglio 2023, il loro impegno ha portato all’acquisto del villaggio da parte della società Montayne e a importanti lavori di ristrutturazione e conversione.

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Il premio ricompensa “le migliori pratiche in ambito di pianificazione e gestione dei luoghi storici attraverso rapporti, studi, progetti, manutenzione, sfruttamento e riorientamento dell’attività”.

Ricadute positive

Nel suo discorso, Clausen non è stata avara di complimenti sul progetto: “Il successo della salvaguardia dell’Edelweiss è stato seguito da vicino dai difensori del patrimonio di tutta la Colombia britannica. La Fondazione Edelweiss Village è riuscita nell’impresa perché ha saputo trovare dei partner, si è lanciata in una campagna di prossimità e mantenuto l’impegno preso nei confronti della comunità. L’ampio sostegno locale – e non solo – testimonia la qualità del suo lavoro per salvare questo sito storico”.

Heritage BC è un ente riconosciuto. “Il premio rappresenta un’opportunità per attirare l’attenzione sulla nostra fondazione”, dichiara Spaar. Cade a fagiolo per la sua giovane fondazione, che intende prossimamente lanciare un sistema di adesione.

Compromesso tra profitto e conservazione

Johann Roduit
Johann Roduit. JR

Per lunghi mesi, il destino dei sei chalet delle guide di montagna svizzere è stato incerto. Nel luglio 2023 sono stati acquistati dall’agenzia immobiliare Montayne, “un gruppo sensibile nei confronti del patrimonio”, secondo Heritage BC, che ha intrapreso immediatamente i primi lavori di restauro.

Contrariamente alla Svizzera, che dispone di regole severe, specialiste e specialisti incaricati delle questioni del patrimonio, nessuna legge in Canada definisce quali modifiche è possibile effettuare sugli edifici storici. “Abbiamo fatto di tutto per riuscire a salvare gli chalet e arrivare a un buon compromessoCollegamento esterno“, dice Roduit.

Per il loro progetto, Spaar e Roduit si sono ispirati alla Fondazione GissbachCollegamento esterno in Svizzera, la quale è riuscita a salvaguardare un agglomerato di edifici sulle rive del lago di Brienz (canton Berna). Per Roduit, “si tratta di un modello innovativo che abbiamo introdotto qui per far coabitare patrimonio culturale e attività ricreative”.

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Luogo di villeggiatura e spazio comunitario

Il nuovo proprietario prevede di terminare il restauro degli chalet entro l’estate per trasformarli in luoghi di villeggiatura per soggiorni di breve durata. Vuole anche costruire un nuovo edificio la “Swiss Big Hall”, metà museo, metà sala per ricevimenti da affittare.

Affinché gli chalet possano essere visitati dal maggior numero possibile di persone, la fondazione ha chiesto a Montayne di non metterli in affitto durante la bassa stagione. “La società è stata d’accordo”, indica Spaar.

Nell’ottobre del 2024, si terranno delle celebrazioni per il 125esimo anniversario dell’arrivo delle guide di montagna svizzere sulle Montagne rocciose. Sono previste visite guidate all’Edelweiss Village e una cerimonia ufficiale alla presenza del console svizzero a Vancouver.

A cura di Samuel Jaberg

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