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Razzi da Gaza su Ashkelon, colpito l’Hotel Regina

Barche in fiamme nel porto di Gaza. KEYSTONE/AP/Adel Hana sda-ats

(Keystone-ATS) Altra giornata di cruenta battaglia in Medio Oriente, la quarta. Una pioggia di razzi di Hamas ha raggiunto Ashkelon, ma si apre anche un fronte a nord: missili sono partiti dal Libano, ai quali ha replicato l’artiglieria israeliana, come pure dalla Siria.

Nel primo pomeriggio, Hamas aveva dato un ultimatum agli abitanti di Ashkelon, invitandoli ad andarsene entro le 17 locali (le 16 in Svizzera). La città nel sud di Israele è stata in effetti in seguito bersagliata da un massiccio attacco di razzi: uno ha centrato l’Hotel Regina. In serata, i media hanno riferito di scontri a fuoco nei paraggi fra forze della sicurezza e miliziani palestinesi.

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Razzi da Libano e Siria

Circa 15 razzi sono invece stati lanciati dal sud del Libano verso il territorio dello Stato ebraico. Stando al portavoce militare israeliano, quattro sono stati intercettati e gli altri sono esplosi in aree aperte. Altri, cinque dicono i media, sono stati scagliati dalla Siria.

In risposta, colpi di artiglieria israeliana sono caduti in località del sud del Libano a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi, principalmente in zone agricole e boschive. Bombardata pure un’area contesa, nota come le Fattorie di Shebaa.

Secondo la tv al Manar, degli Hezbollah libanesi filo-iraniani, un missile anti-carro è poi stato sparato contro un tank israeliano, nei pressi dell’insediamento di Avivim. La controparte ha replicato colpendo da un elicottero una torretta di osservazione di Hezbollah.

Orrore in kibbutz

In precedenza, una salva di razzi è stata lanciata da Gaza anche verso il centro di Israele, compresa l’area della grande Tel Aviv, dove si trova tra le altre cose lo scalo aereo Ben Gurion. Uno dei tanti raid di Israele ha invece colpito il porto di Gaza, incendiando pescherecci e altre imbarcazioni.

Il portavoce militare Daniel Hagari ha dichiarato che “nell’ultimo giorno non un singolo terrorista è entrato passando dalla barriera difensiva”. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto dal canto suo che Israele si sta muovendo verso “un’offensiva totale” a Gaza e che i suoi hanno recuperato il controllo sul confine.

Soldati israeliani hanno riferito alla tv I24 di aver fatto una macabra scoperta a Kfar Azza, un kibbutz preso d’assalto dai miliziani di Hamas: sarebbero stati rinvenuti almeno 40 bambini piccoli e neonati morti (persino decapitati) e intere famiglie fucilate nei propri letti. In totale, i cadaveri sarebbero 200.

Chiuso valico Rafah

Intanto l’Egitto ha chiuso il valico di Rafah, che lo collega alla Striscia di Gaza, fino a nuovo avviso. Lo riferiscono fonti ad Al Arabiya. Il valico, che precedentemente era stato aperto alle persone che avevano bisogno di aiuti umanitari, è stato anche colpito per tre volte in meno di 24 ore da attacchi aerei israeliani.

Nel mentre, l’Onu ha lanciato un monito a Israele. “L’imposizione di assedi che mettono in pericolo la vita dei civili privandoli di beni essenziali per la loro sopravvivenza è vietata dal diritto internazionale umanitario”, ha ricordato l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk, parlando dell’assedio totale alla Striscia di Gaza.

Ancora viva giovane tedesca

Nel frattempo, nuove stime ufficiali – riferite dal sito Ynet – hanno segnalato che i morti in Israele sono saliti a più di 1200. Secondo le stesse informazioni, si crede che gli ostaggi siano oltre 200. Un attacco a Gaza – dove le vittime totali sono 830 con 4250 feriti – ha invece ucciso il ministro dell’economia di Hamas nella Striscia Joad Abu Shmalah. Nel suo ruolo ha gestito il finanziamento del terrorismo e guidato una serie di operazioni contro i civili, ha ricordato l’esercito.

Sarebbe per contro ancora viva, pur se in condizioni critiche, Shani Louk, la 22enne tedesca-israeliana riconosciuta in un video in cui uomini di Hamas la trasportano inerme e seminuda su una jeep. Secondo Tagesschau, si troverebbe in un ospedale di Gaza.

In un nuovo disperato appello, la madre della giovane – che si trovava al rave musicale teatro di una strage – ha chiesto di fare tutto il possibile e “velocemente” per la liberazione di Shani, dicendo di avere notizie che la figlia sarebbe viva, ma “con una grave ferita alla testa”.

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