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Romania: Ceausescu; conferma dal DNA, nella tomba c’è lui

(Keystone-ATS) BUCAREST – A quasi 21 anni dalla Rivoluzione anticomunista del 1989, culminata con la cattura e fucilazione di Nicolae Ceausescu e della moglie Elena, i romeni hanno la certezza che l’ex dittatore è stato veramente sepolto al cimitero Ghencea di Bucarest.
I medici legali hanno infatti oggi confermato che le spoglie sottoposte ad esami del Dna sono quelle di Ceausescu, dopo aver paragonato i campioni presi dal corpo al momento dell’esumazione lo scorso luglio con prelievi del figlio Valentin e di uno dei fratelli dell’ex dittatore.
Nel 2005 la figlia di Ceausescu, Zoe, deceduta nel 2006, e il fratello Valentin, avevano avviato pratiche per sollecitare l’esumazione dei cadaveri dei genitori, dubitando che le persone sepolte al cimitero Ghencea di Bucarest fossero davvero i loro genitori. Perciò avevano fatto causa allo Stato chiedendo l’ esumazione, negata però a lungo dalla giustizia.
Solo a giugno 2008 una sentenza definitiva della Corte d’appello di Bucarest avevano ordinato al ministero della Difesa di presentare agli eredi dei Ceausescu le prove inconfutabili sulla sepoltura della coppia. Dal 2009 Valentin e il marito di Zoe, Mircea Oprean, sono proprietari delle tombe e hanno subito richiesto l’esumazione, consentita per legge dopo sette anni dalla sepoltura. Già all’esumazione, Oprean aveva riconosciuto il cappotto e i pantaloni di Ceausescu, con i segni dei buchi delle pallottole del plotone di esecuzione.
Oprean ha tuttavia dichiarato oggi all’agenzia Agerpres di essere arrabbiato perché ai media sono arrivate delle informazioni sui test mentre a lui non sarebbe ancora pervenuto il rapporto dell’Istituto di medicina legale. Il genero del dittatore ha detto che la perizia è una cosa strettamente privata e le informazioni non dovevano arrivare sulla stampa. Per la maggioranza dei romeni l’ex coppia è ormai solo un brutto ricordo, e per i giovani argomento di studio a scuola. Restano però i grandi nostalgici: gli ex ufficiali e delatori della Securitate, la famigerata polizia politica, e i privilegiati del regime, inclusi gli eredi. A essi si aggiungono anche i romeni che si sentono i perdenti della svolta democratica dell’89 e vittime ora della crisi economica.
Intanto, è stato presentato anche in Romania il film “L’autobiografia di Nicolae Ceausescu” del regista romeno Andrei Ujica, che dal 1981 vive in Germania. In parte finzione, in parte documentario, il film, presentato in una proiezione speciale fuori concorso quest’anno al Festival di Cannes, riporta immagini inedite dell’ex dittatore in famiglia, nei cantieri socialisti, a congressi o in viaggio.

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