Russia: Duma vota “legge anti-gay”, 20 arresti in proteste
(Keystone-ATS) Circa 20 attivisti per i diritti dei gay sono stati fermati oggi davanti alla Duma di Stato russa in un picchetto di protesta contro l’approvazione, prevista oggi in seconda e terza lettura insieme, della nuova legge che vieta la promozione di “comportamenti sessuali non tradizionali” tra i minori, fortemente criticata dai militanti per i diritti umani.
Sul posto si erano radunati anche nazionalisti ortodossi che hanno bersagliato i rappresentanti delle minoranze sessuali con ortiche, uova e liquido maleodorante.
Il testo della norma, che secondo i suoi promotori serve a difendere i bambini dalla propaganda che “nega i valori familiari tradizionali” e prevede multe fino a un milione di rubli (29’000 franchi), particolarmente severe per internet e gli stranieri (che rischiano l’espulsione), è stato emendato diverse volte dopo la prima lettura cancellando il termine “propaganda omosessuale”. I gay pride sono vietati solo se svolti in luoghi accessibili ai bambini.
Oggi da Washington Human Rights Watch ha esortato Mosca a non approvare la legge, definendola “una discriminazione e una violazione dei diritti umani fondamentali delle persone LGBT. Cercare di escluderli come ‘non tradizionali’ è cercare di renderli meno che umani. È cinico, ed è pericoloso”.
In Russia l’omofobia è ancora molto diffusa: fino al 1993 l’omosessualità era reato. Secondo un recente sondaggio Tsiom, l’88% dei russi sostiene la legge, il 7% è contrario.
Il presidente Vladimir Putin ha dichiarato di recente di essere favorevole a un eventuale bando alle adozioni di orfani russi da parte di coppie gay. Ma secondo il commissario per i diritti umani russo Vladimir Lukin “un’applicazione crudele e imprudente della legge potrebbe portare a perdite e tragedie umane”.