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Le amicizie elvetico-emirate passano dall’EPFL

Pascal Couchepin con il giovane sceicco Zayed bin Sultan bin Khalifa Al Nahayan. Olivier Grivat

Ad Abu Dhabi e Dubai, l'ex ministro Couchepin ha ripreso le funzioni per il 3° Forum di amicizia Svizzera-Emirati arabi uniti. Questo stato federale, che accoglie più di 2000 svizzeri, ospita anche l'unico campus all'estero del Politecnico federale di Losanna (EPFL).

In un angolo dell’auditorio ci sono gli studenti vestiti di bianco, nell’angolo opposto le studentesse vestite di nero, avvolte nelle loro eleganti alabay: anche tra gli accademici, non si cancellano facilmente delle abitudini millenarie.

Anche se le preoccupazioni evolvono tra i giovani degli Emirati. “La quantità di acqua potabile di cui dispone la Svizzera è 267 volte superiore a quella dei sette emirati insieme, ma entrambi i paesi devono riunire le forze per valorizzare le risorse di acqua potabile”, hanno commentato gli organizzatori del 3° Forum di amicizia Svizzera-Emirati, tenutosi questa settimana ad Abu Dhabi e Dubai, alla presenza del ministro delle scuole universitarie e della ricerca scientifica degli Emirati, Sheikh Nahayan Mabarak Al Nahayan.

Per le generazioni future

Tutta l’acqua potabile consumata dagli 8 milioni di abitanti degli Emirati proviene da impianti di desalinizzazione. Con un ritmo di 500 litri per persona al giorno, questa produzione ha un impatto ambientale negativo: accresce la concentrazione salina del mare, danneggia i coralli e la flora marina, aumenta le emissioni di carbonio, riducendo così le risorse marine.

I timori legati alla disponibilità di “oro blu” sono stati sottolineati dall’ex ministro elvetico Pascal Couchepin, co-presidente onorario del Forum. “Quasi 2 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso all’acqua potabile. Sono il doppio di quindici anni fa e ciò va a scapito delle generazioni future”.

EPFL alla riscossa

Il futuro dell’energia e dello sviluppo sostenibile sono proprio al centro delle preoccupazioni dell’EPFL in Medio Oriente. La scuola universitaria è presente dal 2009 nell’Emirato di Ras Al-Khaimah, a un centinaio di chilometri a nord di Dubai, dove ha insediato il suo unico campus extra muros.

L’EPFL Middle-East – che attualmente conta una quarantina di studenti e dottorandi – è stata creata con il sostegno dello sceicco locale Saud bin Saqr Al Qasimi, che supporta il bilancio di funzionamento. Cosicché il polo negli Emirati arabi uniti non comporta alcun costo per l’EPFL o la Confederazione.

Presieduta da Franco Vigliotti, l’EPFL degli Emirati al Forum ha presentato numerosi progetti di ricerca sullo sviluppo sostenibile e sull’energia, in particolare quella solare. “Questo confronto dei nostri studenti provenienti dalla Svizzera con un contesto ambientale e sociale arricchimento così diversi costituisce un arricchimento per loro e per l’EPFL. Si tratta di una finestra sul mondo”, afferma Franco Vigliotti.

Ma non è tutto solo rose e fiori a Ras Al Khaimah (RAK). Il Ceo di RAK Investment Authority, Khater Massaad, svizzero di origine libanese, che tra l’altro sta facendo un dottorato presso l’EPFL, ed ex consigliere personale dello sceicco, è stato licenziato. “È vero che lui fungeva da collegamento con il governo, ma è l’emirato il nostro partner”, puntualizza Franco Vigliotti.

Il WEF fa ombra al Forum di amicizia

Mentre si svolgeva il 3°Forum di amicizia Svizzera-Emirati presso l’università Zayed (dal nome del fondatore degli Emirati arabi uniti e “grande amico della Svizzera”, morto nel 2004), a Dubai aveva luogo la sessione mediorientale Forum economico mondiale (WEF), in presenza, tra gli altri, dell’ex primo ministro britannico Gordon Brown.

In tale occasione, il fondatore del WEF Klaus Schwab è stato ricevuto dal vicepresidente degli Emirati arabi uniti e governatore di Dubai, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che è stato invitato per il prossimo vertice di Davos. “Con il suo approccio dell’economia globalizzata, Dubai è un modello per il mondo. Rappresenta lo spirito del mondo”, ha dichiarato il Schwab ai media.

Sulla stampa locale il Forum Svizzera-Emirati è così stato relegato in seconda fila, tanto più che coincideva anche con la visita ufficiale del presidente dello Yemen. Inoltre, lo sceicco Sultan bin Khalifa (figlio del presidente degli Emirati arabi uniti, che era anche co-presidente onorario del Forum insieme a Couchepin) è stato sostituito all’ultimo minuto dal figlio di 23 anni.

Nuova ambasciatrice svizzera

Una situazione che solleva qualche dubbio circa il supporto ufficiale da parte delle autorità al forum elvetico, benché sostenuto da importanti società che operano negli Emirati arabi uniti (ABB, Novartis, Svizzera, Lombard Odier, ecc.).

Ciò non fa comunque perdere il sorriso alla nuova ambasciatrice della Svizzera ad Abu Dhabi, Andrea Reichlin, che lo stesso giorno ha presentato le credenziali al presidente degli Emirati. L’unica donna in mezzo a una dozzina di nuovi ambasciatori, tra cui quelli di Austria e Spagna. Grazie alla sua precedente esperienza in Sudan e in Giordania, la diplomatica elvetica conosce bene il mondo arabo e non considera la condizione femminile come uno svantaggio in terra islamica. “Le donne hanno un ruolo importante da svolgere nel Medio Oriente. E non solo dietro le quinte”.

L’anno prossimo, il 4° Forum di amicizia si terrà a Ginevra. Per questo il presidente del governo ginevrino Pierre-François Unger è stato ad Abu Dhabi. La quarta edizione del Forum di amicizia coinciderà con l’apertura della prima ambasciata degli Emirati a Berna.

1973: sono allacciate le relazioni diplomatiche tra la Svizzera e gli Emirati arabi uniti (EAU).

2008: creazione del Vertice mondiale sul futuro energetico (World Future Energy Summit) ad Abu Dhabi. Berna ogni anno vi allestisce un Padiglione svizzero.

2009

: apertura di un campus extra muros del Politecnico federale di Losanna (EPFL) a Ras al Khaimah.

Presente al Forum di amicizia, l’addetto militare svizzero per il Medio Oriente, il colonnello André M. Schreier, rappresenta il Dipartimento federale della difesa ad Abu Dhabi.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno ordinato 50 aerei d’addestramento Pilatus PC-21, il più recente sviluppo dei PC-7 e PC-9.

Anche il vicino stato del Qatar ha ordinato 50 apparecchi e vorrebbe inoltre creare una pattuglia acrobatica sul modello svizzero.

Pure l’Arabia Saudita è cliente della fabbrica di Stans (Uri), con un ordinativo di un centinaio di velivoli. “Con gli equipaggiamenti e i simulatori di esercitazione, sono in ballo 2 miliardi di franchi,” calcola il colonnello svizzero.

Gli Emirati sono saliti recentemente alla ribalta delle cronache, in seguito al ritrovamento di granate in Siria, che sembrano fossero state fornite dalla fabbrica di armamenti elvetica RUAG ad Abu Dhabi. Nel 2003, all’esercito degli Emirati Arabi Uniti, il cui comando aveva firmato una dichiarazione di non-riesportazione, ne erano state vendute 225’162.

Berna ha inizialmente deciso di bloccare le forniture di armi verso gli Emirati Arabi Uniti già autorizzate. Poi ha revocato la misura, dopo un’intesa con Abu Dhabi hanno sulla creazione di una commissione d’inchiesta.

(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)

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