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Una medicina per le regioni di montagna

Il laboratorio dell'Istituto alpino di fitofarmacologia di Olivone swissinfo.ch

Dalle erbe medicinali alla medicina forense: le ricette di Olivone - comune dell'alto Ticino - per frenare lo spopolamento delle regioni di montagna.

Le attività di quella che oggi è la Fondazione Alpina per le Scienze della Vita, spaziano dalla fitofarmacologia alla formazione, fino alle ricerche e alle analisi per la polizia e la magistratura.

Da quando, nel 1997, era stata creata l’Associazione buone erbe ticinesi per contribuire al rilancio economico nelle regioni di montagna, di passi ne sono stati compiuti davvero tanti in Valle di Blenio.

E sulle orme di quei passi non sono impresse solo competenze, passione e ideali, ma anche una storia di amicizia. Come quella tra i biologi e i ricercatori Ario Conti e Gianni Soldati.

Nel ricordare, un po’ a passo di corsa, come è nato il progetto di rilanciare da Olivone la coltivazione delle piante medicinali, davanti agli occhi del biologo Ario Conti è come se corressero le immagini di un film. E sul filo della memoria si intrecciano numerosi ricordi.

Fino ad arrivare al presente, con l’apertura progressiva di un laboratorio di chimica e tossicologia forense. Insomma una sorta di CSI (“Crime scene investigation”, titolo della serie televisiva poliziesca di grande successo) ad alta quota e in una regione periferica.

Dalla Cooperativa alla Fondazione

“In tutti questi anni le nostre attività non sono solo cresciute – racconta a swissinfo Ario Conti – ma sono diventate anche più complesse ed impegnative. A tal punto che abbiamo dovuto dotarci di strutture organizzative e giuridiche più adeguate”.

“Era infatti impensabile continuare sotto il cappello della COFIT , ossia la Cooperativa per le piante medicinali ed i fitoprodotti ticinesi, oppure dell’Istituto alpino di fitofarmacologia, nato nel 2003 con l’obiettivo di centralizzare ricerca, formazione e consulenza scientifica”.

D’accordo con il Cantone e la Confederazione, particolarmente interessati alle nuove potenzialità di sviluppo, è stata così creata nel 2005 la Fondazione Alpina per le Scienze della Vita, presieduta dal ricercatore e biologo Gianni Soldati e che funge da organizzazione mantello di tutte le attività.

“Questa fondazione, nata nel quadro della Nuova Politica Regionale (NPR), ha un carattere intercantonale. E il suo compito fondamentale – precisa Soldati – è appunto quello di coordinare le attività attuali e future sia nel campo della ricerca, sia in quello della formazione”.

Punto di riferimento europeo

La Fondazione permetterà inoltre di rafforzare la fitta rete di collaborazioni internazionali che i due ricercatori hanno pazientemente tessuto nel corso degli anni. A conti fatti si tratta insomma di gestire una vera e propria montagna di lavoro mantenendo alto il livello.

La qualità di quanto fatto finora a Olivone nell’ambito della ricerca scientifica si misura del resto anche negli accordi europei, stipulati recentemente.

L’Istituto Alpino per le Scienze della Vita e l’Università dell’Insubria di Varese hanno infatti siglato un accordo di collaborazione scientifica e didattica con il Ministero italiano dell’Istruzione, delle Università e della Ricerca di Roma.

L’accordo prevede la costituzione di un network internazionale tra gruppi di ricerca con l’obiettivo di affrontare in maniera razionale e integrata lo studio farmacotossicologico delle piante medicinali. Si inseriscono, quali partner, anche l’Università di Heidelberg, l’Università di Zurigo e la Haute École Valaisanne di Sion.

Non solo erbe e cacao…

Nel piccolo laboratorio di Olivone non c’è spazio solo per le erbe, che pure hanno un posto privilegiato. Dal primo gennaio di quest’anno un giovane biologo è impegnato in una singolare ricerca: scoprire quali sono gli effetti di diverse forme di cacao su alcuni parametri legati al sistema immunitario dell’essere umano.

Un’idea nata dalla passione e dall’interesse di un produttore svizzero di cioccolato che si è rivolto all’Istituto bleniese affinché si indagasse sui benefici del cioccolato, di cui oggi si vantano proprietà antidepressive e antiossidanti.

Altra novità, dal primo gennaio 2006, l’inizio dell’attività analitica di chimica e tossicologica forense grazie all’ASSOFOR (Associazione ticinese di chimica, tossicologia e genetica forense, nata nel 2004), che garantisce un servizio di analisi nel quadro di inchieste di polizia e della magistratura.

“Con questa iniziativa – precisa Gianni Soldati, che dirige a Lugano il laboratorio di diagnostica molecolare – vogliamo anche creare dei posti di lavoro in Ticino e mantenere nel cantone delle conoscenze scientifiche e delle competenze di alto livello”.

“Ed è chiaro che a Olivone, dove nei prossimi mesi sorgerà anche la nuova sede della Fondazione, di movimento ce ne sarà di più. E non solo per l’aumento del via vai della polizia presso i nostri laboratori”.

swissinfo, Françoise Gehring, Olivone

1996: riparte la coltivazione delle piante medicinali a cui si affiancano formazione e analisi di laboratorio
2000: nasce la Cooperativa per le piante medicinali e i fitoprodotti ticinesi (lanciati sul mercato, successivamente, tisane, caramelle, olio alle erbe)
2003: nasce l’Istituto alpino di fitofarmacologia (IAF) che nel 2004 ottiene la certificazione “swissmedic”
2005: nuovo tassello nella formazione con il diploma cantonale di fitoterapista

Il progetto, che ha portato alla costituzione della Fondazione alpina per le Scienze della vita, riqualifica e valorizza il territorio della Regione Tre Valli attraverso la creazione, il potenziamento e la diversificazione di una scuola altamente qualificata.

Oltre a costituire un’innovazione, l’iniziativa rappresenta un vero e proprio modello di sviluppo territoriale per le regioni periferiche, contribuendo a creare e mantenere posti di lavoro di qualità e cercando di contrastare lo spopolamento e la fuga di cervelli da queste zone.

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