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Il terzo occhio della scienza è un acronimo: IA

Sara Ibrahim

Col nuovo anno, diamo il via a una nuova newsletter sulla scienza per i lettori italofoni. Le campagne vaccinali prendono slancio in Svizzera e nel mondo. Si fanno strada paure e scetticismi, ma la buona notizia è che la scienza corre a gran velocità, svelando misteri millenari con l’aiuto del suo terzo occhio: l’intelligenza artificiale (IA).

Cari lettori,

il nuovo anno porta sempre qualche sorpresa, buona o cattiva che sia. Noi ne abbiamo una buona: da oggi io e il mio collega Simon vi accompagneremo in un viaggio alla scoperta delle ultime conquiste scientifiche e tecnologiche in Svizzera e nel mondo. La scienza e la tecnologia dominano sempre di più la nostra quotidianità, sollevando molte domande. Con le nostre inchieste e gli approfondimenti, ci poniamo l’obiettivo di fornirvi degli strumenti validi, obiettivi e indipendenti per capire come la nostra società sta cambiando.

Prove di cittadinanza

“L’epidemia di coronavirus è un’importante prova di cittadinanza. Nei giorni a venire, ognuno di noi dovrebbe scegliere di fidarsi dei dati scientifici e degli esperti sanitari piuttosto che di teorie cospirative infondate e di politici egoisti”, scriveva a marzo 2020 Yuval Noah Harari, famoso intellettuale e storico israeliano, autore di numerosi best-seller scientifici, in un articolo sul Financial TimesCollegamento esterno. Le sue parole, rivelatesi profetiche, erano valide allora come lo sono oggi. Anzi, oggi suonano persino più attuali, a fronte dello scetticismo che cresce verso i nuovi vaccini contro il Coronavirus.

Tra le mie conoscenze, c’è chi dichiara che non si farà vaccinare “perché non sai davvero cosa c’è dentro” o perché “non mi fido di queste nuove tecnologie, meglio i vaccini tradizionali che vengono da Cina e Russia”. Qualche settimana fa, swissinfo.ch ha lanciato un dibattito online chiedendo ai suoi lettori se si faranno vaccinare e perché. La discussione che si è prodotta è interessante e accesa ed è ancora in corso. Ma dove sta la verità? Le nostre paure e i dubbi sono legittimi, ma la perdita di fiducia nella scienza spaventa di fronte all’idea di un futuro incerto dal punto di vista delle prossime possibili pandemie all’orizzonte.

Voi cosa ne pensate? Non esitate a scrivermi per condividere le vostre idee, domande e commenti!

IA vs pandemia

In questi mesi, la scienza ha dato prova di un’incredibile prontezza di riflessi e di uno spirito di condivisione come mai prima d’ora. Già a marzo 2020, venivano testati i primi vaccini contro il coronavirus, meno di tre mesi dopo lo scoppio della pandemia in Cina. Oggi, sono circa 60 i vaccini potenziali in fase di sviluppo clinico. Tanti si chiedono come sia stato possibile realizzare vaccini altamente efficaci in tempi da guinness dei primati. Alcuni pensano che non sia possibile e perciò diffidano. In realtà, la ricerca incessante e le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale (IA) hanno e continueranno a rivestire un ruolo primario nell’accelerazione delle scoperte nell’ambito della biotecnologia e delle scienze farmaceutiche. Vediamo come.

Nuovi vaccini: molti dei nuovi vaccini anti Covid-19 devono il loro rapido sviluppo all’intelligenza artificiale (IA). l’IA e la collaborazione scientifica a livello internazionale – Svizzera compresa – sono state fondamentali per far avanzare rapidamente la ricerca sul coronavirus, specialmente nel campo della previsione delle strutture proteiche del SARS-CoV-2. Le proteine ci danno molte informazioni sulle cellule degli esseri viventi, anche di microrganismi patogeni, e hanno un ruolo centrale nello sviluppo di vaccini efficaci. Per esempio, esse sono al centro dei meccanismi che fanno funzionare i nuovi discussi vaccini basati sull’RNA messaggero.

Grazie all’uso di algoritmi e di tecniche di machine learning avanzate, è ora possibile prevedere la forma delle proteine in maniera molto accurata e senza attendere mesi di ricerche. “È una vera svolta, perché ora l’IA può realizzare qualcosa che nessun essere umano con conoscenze approfondite nel campo della modellazione delle proteine era riuscito a fare prima d’ora”, mi ha riferito Torsten Schwede durante la nostra conversazione su proteine, vaccini e sui progressi della biologia. Schwede è vicepresidente per la ricerca presso l’Università di Basilea e capo del gruppo di ricerca presso l’Istituto svizzero di bioinformatica SIB, che ha sviluppato SWISS-MODEL, un server automatizzato che ha aperto la strada della modellizzazione delle strutture proteiche tramite computer nel mondo.

Distribuzione dei vaccini: da qualche tempo, i matematici stanno studiando la migliore strategia di distribuzione dei vaccini anti-covidCollegamento esterno, modellando diversi scenari per capire se è meglio concentrarsi sul rallentamento dei contagi o sulla riduzione della mortalità. Nel campo della strategia vaccinale, l’intelligenza artificiale e la tecnologia blockchain sono considerate strumenti importanti per prevedere la domanda di vacciniCollegamento esterno, gestire la catena di approvvigionamento e assicurare che siano distribuiti equamente. Inoltre, l’IA potrebbe rivelarsi un valido aiuto anche nell’individuare più velocemente i pazienti a rischio di manifestare effetti collaterali dopo l’inoculazione del vaccino. Ecco perché la Gran Bretagna utilizza un software di machine learning in grado di leggere le cartelle cliniche e individuare i pazienti a rischio.

Da sapere: la campagna di vaccinazione in Svizzera è cominciata a fine dicembre, dopo che il vaccino mRNA Pfizer/BioNTech è stato approvato dall’ente regolatore sanitario svizzero. Il secondo vaccino sulla lista, quello di Moderna, è stato approvato il 12 gennaio dall’autorità di omologazione e controllo svizzera. La distribuzione del vaccino di Moderna sarà assicurata a livello mondiale dall’azienda elvetica Kühne+Nagel.
È interessante notare che, nel mondo, i paesi che finora hanno vaccinato di più sono Israele, gli Emirati Arabi e il Bahrain, secondo OurWorldInDataCollegamento esterno.

Mutazioni del virus: mentre aumenta la preoccupazione di governi e cittadini verso le mutazioni del virus, un nuovo studio ha mostrato che il vaccino anti-covid funziona anche contro le due mutazioniCollegamento esterno identificate in UK e Sud Africa. Pfizer ne dà conferma, ma gli esperti invitano alla cautela, avvertendo che le nuove varianti sono portatrici anche di altre mutazioni potenzialmente pericolose e ancora sconosciute, si legge nel New York TimesCollegamento esterno.

Intanto, una ricerca condotta negli Stati UnitiCollegamento esterno ha scoperto mutazioni potenzialmente più contagiose del Coronavirus grazie a nuovi modelli spazio-temporali e spiegabili di IA. Questi risultati forniscono dei validi spunti per lo sviluppo di farmaci e per mettere a punto strategie di risposta alla pandemia più efficaci.

Sviluppi controversi: Vi ricordate la discussione sulla validità delle app di tracciamento dei contatti? Ebbene, MIT Technology Review riporta che a Singapore, la polizia adesso ha accesso ai dati raccolti dal sistema locale di contact-tracingCollegamento esterno per l’uso nel corso di indagini criminali. Ciò contrasta con la politica della privacy inizialmente delineata dal governo e pone serie questioni sulla validità etica e l’affidabilità dei sistemi digitali di tracciamento dei contatti. “L’adozione della tecnologia è un processo aperto che si basa sull’apprendimento sociale e sulla creazione graduale della fiducia pubblica”, scrivono i bioeticisti del Politecnico di Zurigo Alessandro Blasimme e Effy Vayena in un saggioCollegamento esterno pubblicato sul giornale Science e ripreso da MIT Technology Review.

Nella vita, tutto è una questione di fiducia. La scienza e la tecnologia non sono da meno.

Avete un’opinione in merito? Parliamone di fronte a un caffè (virtuale).

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