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Scienziato Oms, obiettivo missione non è accusare la Cina

Dall'Oms assicurano: la missione per svelare le origini del Covid non avrà toni accusatori alla Trump. KEYSTONE/AP/Anja Niedringhaus sda-ats

(Keystone-ATS) La missione dei ricercatori dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in Cina per scoprire le origini del coronavirus non ha l’obiettivo di “puntare il dito” contro Pechino “in stile Trump”.

Lo ha sottolineato uno degli scienziati dell’Agenzia dell’Onu, Fabian Leendertz, epidemiologo del Robert Koch Institut, che arriverà nel Paese giovedì assieme ad altri nove scienziati.

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“Non si tratta di individuare la Cina come colpevole. Si tratta di ridurre il rischio. E i media potrebbero aiutarci evitando di accusare in stile Trump. Il nostro lavoro non è politico”, ha detto il ricercatore parlando con il Guardian.

Tra gli scienziati inviati in Cina la settimana scorsa si era discusso della possibilità di realizzare l’indagine da remoto, date le difficoltà ad ottenere le autorizzazioni necessarie da Pechino.

“L’indagine sul focolaio di un’epidemia non si può far a distanza. Non è possibile”, sostiene il professor Leendertz. “Non è che andiamo lì a raccogliere pipistrelli però è molto importante andare nei luoghi in cui tutto è cominciato: il mercato di Wuhan, l’istituto di virologia, gli allevamenti di animali selvatici”, ha spiegato.

“Abbiamo già avuto alcuni incontri online produttivi con i colleghi cinesi ma è meglio sedersi gli uni di fronte agli altri, fare il punto per formulare ipotesi”, ha aggiunto il ricercatore tedesco.

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