Da un anno ormai gli abitanti della Svizzera vivono all'ombra delle misure di contenimento del coronavirus. Com'è cambiata la loro vita? Un saggio in immagini.
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16 marzo 2021 - 16:00
Il 16 marzo 2020, il governo svizzero ha dichiarato la “situazione straordinaria”, imponendo misure di confinamento a livello nazionale.
Eventi pubblici e privati sono stati vietati, ristoranti, bar, strutture per il tempo libero e negozi sono stati chiusi. Solo i fornitori di generi e servizi di prima necessità hanno potuto proseguire la loro attività
Questa galleria fotografica mostra come la Svizzera si è adattata alla vita in un contesto pandemico tra gennaio e maggio del 2020. Nel corso di quei mesi, la nostra redazione fotografica ha selezionato alcune delle immagini più significative.
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Dei volontari della struttura ‘Le Point d’Appui’ preparano delle borse di cibo destinate alle persone in situazione precaria a Losanna, 20 maggio 2020. (KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)
Keystone / Jean-christophe Bott
Un cameriere con mascherina serve due clienti seduti sulla riva del lago Lemano a Ginevra, 17 maggio 2020. (KEYSTONE/Martial Trezzini)
Martial Trezzini/Keystone
Il disinfettante non poteva mancare al primo mercato agricolo dell’anno a San Gallo, 15 maggio 2020. (KEYSTONE/Gian Ehrenzeller)
Keystone / Gian Ehrenzeller
Stazione ferroviaria di Losanna, 11 maggio 2020. Con l’avvio della seconda fase di allentamento dei provvedimenti Covid-19, i trasporti pubblici hanno ripreso a circolare secondo l’orario normale. Ai viaggiatori è raccomandato il porto della mascherina durante le ore di punta. (KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)
Keystone / Jean-christophe Bott
Mascherina protettiva su una strada a Losanna, 11 maggio 2020. (KEYSTONE/Laurent Gillieron)
Keystone / Leandre Duggan
A Morges, nel canton Vaud, il ritorno a scuola è stato un po’ particolare, come d’altronde in altri comuni della Svizzera, 11 maggio 2020. (KEYSTONE/Laurent Gillieron)
Laurent Gillieron/Keystone
Mazzi di fiori a sorpresa vengono consegnati in una casa di riposo per l’imminente festa della mamma. Lucerna, 8 maggio 2020. (Keystone / Urs Flüeler)
Keystone / Urs Flueeler
Per poter riaprire, negozi e ristoranti devono darsi da fare in modo da conformarsi alle disposizioni in materia di distanziamento sociale e di igiene imposte dal governo svizzero nell’ambito della lotta al coronavirus, come questo negozio di Lucerna, 7 maggio 2020. (KEYSTONE/Urs Flueeler)
Keystone / Urs Flueeler
Fervono i preparativi per la riapertura dei grandi magazzini e dei ristoranti autorizzata dall’11 maggio in Svizzera. Negozi, mercati, musei, biblioteche e ristoranti potranno riaprire solo attenendosi alle rigorose misure igieniche-sanitarie e di distanziamento sociale imposte per combattere l’epidemia di Covid-19. Nell’immagine un collaboratore del negozio Globus a Zurigo, 5 maggio 2020. (Keystone / Alexandra Wey)
Keystone / Alexandra Wey
Il giorno in cui parlamento svizzero ha iniziato la sessione straordinaria dedicata alle misure legate alla crisi del coronavirus, membri dell'”Appello del 4 maggio” hanno manifestato a sostegno di “una rinascita umanistica locale e sostenibile” dopo l’epidemia di Covid-19. (Keystone / Laurent Gillieron)
Keystone / Laurent Gillieron
A causa delle restrizioni dovute al coronavirus, la Festa dei lavoratori è stata celebrata sui balconi, come in questo quartiere di Zurigo, 1. maggio 2020. (KEYSTONE/Alexandra Wey)
Keystone / Alexandra Wey
Il parlamento del Cantone di Zugo si è riunito in sessione in una palestra scolastica, 30 aprile 2020. (KEYSTONE/Urs Flueeler).
Keystone / Urs Flueeler
Il professore Christophe Blanc dà una lezione di economia a distanza in una classe della scuola privata Ardevaz a Sion, in Vallese, 29 aprile 2020. (KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)
Keystone / Jean-christophe Bott
Sciopero generale per il clima: scarpe invece di manifestanti sulla piazza Sechselaeuten di Zurigo, 24 aprile 2020. (KEYSTONE/Alexandra Wey).
Keystone / Alexandra Wey
Il clown Ischa del Circo Mugg durante un’esibizione per gli ospiti di una casa di riposo a Filzbach, nel canton Glarona, 22 aprile 2020. (KEYSTONE/Gian Ehrenzeller)
Keystone / Gian Ehrenzeller
David Reimann della federazione dei suonatori di corno delle Alpi della regione di Kriens-Pilatus ringrazia le persone che stanno combattendo contro il coronavirus soffiando nel suo tradizionale strumento, 21 aprile 2020. (KEYSTONE/Urs Flueeler)
Keystone / Urs Flueeler
La piazza di Zurigo dove solitamente si tiene la tradizionale festa primaverile di Sechselaeuten è rimasta vuota, 20 aprile 2020. (KEYSTONE/Petra Orosz)
Petra Orosz/Keystone
Beatrice Panero, ballerina, si allena nella sua casa a Boll, nel canton Berna, 18 aprile 2020. (KEYSTONE/Peter Klaunzer)
Peter Klaunzer/Keystone
I carrelli per bagagli all’aeroporto di Zurigo il 17 aprile rimangono inutilizzati, poiché il numero di voli è ridotto al minimo indispensabile. (KEYSTONE / Ennio Leanza)
Keystone / Ennio Leanza
I centri di giardinaggio in Svizzera si stanno preparando alla riapertura il 27 aprile 2020, dopo le restrizioni legate al coronavirus. Foto scattata il 16 aprile nel cantone di Zurigo. (Keystone / Ennio Leanza)
Keystone / Ennio Leanza
Mazzi di fiori pronti a essere ritirati all’entrata di un immobile a Zurigo, 9 aprile 2020. (KEYSTONE/Christian Beutler)
Keystone / Christian Beutler
Il professore e fisico Thomas Ihn durante una lezione online al Politecnico federale di Zurigo, 8 aprile 2020. (Keystone /Alexandra Wey)
Keystone / Alexandra Wey
Una donna residente a Zugo fabbrica delle mascherine utilizzando dei ritagli di stoffa, 6 aprile 2020. (KEYSTONE/Alexandra Wey).
Alexandra Wey/Keystone
Una coppia si incontra alla frontiera tra Svizzera e Germania per scambiare qualche parola, 5 aprile 2020. (KEYSTONE/Gian Ehrenzeller)
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Una donna comunica con la sua mamma attraverso un vetro in un ospizio di Lugano, 1. aprile 2020. (KEYSTONE/Ti-Press/Davide Agosta)
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Registrazione per accedere al primo centro di test per il depistaggio del coronavirus allestito all’interno del sito di Bernexpo a Berna, 2 aprile 2020. (KEYSTONE/Peter Klaunzer)
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Un impiegato del vivaio Meier a Neftenbach, nel canton Zurigo, getta nella compostiera i fiori e le piantine che non sono stati venduti a causa della crisi dovuta al coronavirus, 31 marzo 2020. (KEYSTONE/Ennio Leanza)
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La neve ha ricoperto un parco giochi per bambini a Eggerstanden, nel Cantone di Appenzello Interno, 30 marzo 2020. (KEYSTONE/Gian Ehrenzeller)
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Una donna con un trolley e una borsa della spesa nel centro di Losanna, 28 marzo 2020. (KEYSTONE/Laurent Gillieron)
Laurent Gillieron/Keystone
Dal loro balcone, questi abitanti di Ginevra partecipano al primo ‘balcon party’ organizzato dalla stazione radiofonica Couleur 3, 28 marzo 2020. (KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)
Keystone / Salvatore Di Nolfi
Il pastore Christoph Sigrist lancia un messaggio di speranza agli abitanti di Zurigo da una delle due torri della chiesa Grossmünster, 27 marzo 2020. (KEYSTONE/Ennio Leanza)
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Consegna di generi alimentari presso un’associazione di aiuto ai tossicodipendenti nel canton San Gallo, 26 marzo 2020. (KEYSTONE/Gian Ehrenzeller)
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Nuovo reparto di terapie intensive all’ospedale cantonale di Basilea Campagna, 26 marzo 2020. (KEYSTONE/Georgios Kefalas)
Keystone / Georgios Kefalas
Il Cervino illuminato in segno di speranza dall’artista Gerry Hofstetter, 24 marzo 2020.
Frank Schwarzbach / Zermatt Tourism
Statua di Freddy Mercury a Montreux, 23 marzo 2020. (KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)
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Esercitazione militare a Bière, nel canton Vaud, prima della mobilitazione dell’esercito negli ospedali pubblici, 21 marzo 2020. (KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)
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Video della star del tennis Roger Federer, il quale ha raccolto una sfida lanciata dal ministro della sanità Alain Berset sulle reti sociali, 21 marzo 2020. (KEYSTONE/Peter Klaunzer)
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Parco giochi per bambini chiuso a Maienfeld, nei Grigioni, 21 marzo 2020. (KEYSTONE/Gian Ehrenzeller)
Keystone / Gian Ehrenzeller
Un impiegato della città di Berna appende un avviso che indica che la terrazza di Palazzo federale rimarrà chiusa fino a nuovo ordine, 20 marzo 2020. (KEYSTONE/Peter Klaunzer)
Keystone / Peter Klaunzer
I residenti di questo quartiere di Zurigo esprimono con un applauso dal balcone la loro solidarietà con il personale sanitario, 20 marzo 2020. (KEYSTONE/Alexandra Wey)
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Cartellone dello ‘Zermatt Unplugged Music Festival’, annullato a causa del coronavirus, davanti alla cima del Cervino, 18 marzo 2020. (KEYSTONE/Jean-Christophe Bott)
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Anche all’aeroporto di Zurigo, come in tutta la Svizzera, per decisione del governo federale per cercare di frenare la pandemia di Covid-19, ristoranti e bar devono rimanere chiusi, 17 marzo 2020. (KEYSTONE/Alexandra Wey)
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Il centro commerciale Sihlcity a Zurigo, 17 marzo 2020. (KEYSTONE/Ennio Leanza)
Ennio Leanza/Keystone
Controlli alla frontiera franco-elvetica, 17 marzo 2020. (KEYSTONE/Laurent Gillieron)
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Scuola elementare a Stans, canton Nidvaldo, 16 marzo 2020. (KEYSTONE/Urs Flueeler).
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All’interno di un’aula della scuola elementare di Stans (Nidvaldo), 16 marzo 2020. (Urs Flüeler/Keystone).
Urs Flueeler
Un pompiere con tuta di protezione durante un’esercitazione a Lugano, 6 marzo 2020. (KEYSTONE/Ti-Press/Alessandro Crinari)
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Chiesa di Sant’Antonio Abate a Lugano, 5 marzo 2020. (KEYSTONE/Ti-Press/Alessandro Crinari)
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Vista dal reparto di isolamento per pazienti affetti da coronavirus all’ospedale di Lucerna, 5 marzo 2020. (KEYSTONE/Urs Flueeler)
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Allievi in una scuola di Stabio, in Ticino, nei pressi della frontiera con l’Italia, ricevono informazioni sul virus, 4 marzo 2020. (KEYSTONE/Ti-Press/Alessandro Crinari)
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Strade insolitamente deserte nel centro di Lucerna, 4 marzo 2020. Il numero di turisti stranieri, in particolare dalla Cina, è calato drasticamente dallo scoppio dell’epidemia di coronavirus. (KEYSTONE/Urs Flueeler)
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Le maschere di carnevale sono state sostituite con mascherine protettive sulla piazza del mercato di Basilea, il 3 marzo 2020, dopo che le autorità hanno annullato le manifestazioni con oltre mille persone. (KEYSTONE/Georgios Kefalas)
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Il celebre carnevale di basilea è stato annullato, ciò che non ha impedito a questo gruppo di persone travestito da virus di camminare lungo le vie della città.
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Alain Berset, consigliere federale e ministro svizzero della sanità, si disinfetta le mani all’inizio della sessione primaverile delle camere, 2 marzo 2020. (KEYSTONE/Alessandro della Valle)
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Magdalena Martullo-Blocher, deputata dell’Unione democratica di centro, è stata richiamata per non aver rispettato il divieto di indossare mascherine protettive nel parlamento svizzero, 2 marzo 2020. (KEYSTONE/Alessandro della Valle)
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Le autorità federali hanno organizzato una prima conferenza stampa il 28 gennaio 2020 per informare sugli sviluppi del coronavirus in Svizzera. (KEYSTONE/Anthony Anex)
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Allestimento di una postazione di triage di pazienti con coronavirus all’ospedale universitario di Berna, 28 febbraio 2020. (KEYSTONE/Anthony Anex)
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Le ultime due partite della stagione regolare del campionato svizzero di hockey su ghiaccio (qui quella tra l’HC Ambri Piotta e l’HC Davos, 28 febbraio 2020) si sono svolte a porte chiuse. (Keystone/Ti-Press/Samuel Golay)
Keystone / Samuel Golay
Gli operai smontano uno stand del Salone internazionale dell’auto di Ginevra dopo che la 90esima edizione è stata dalle autorità, 28 febbraio 2020. (KEYSTONE/Salvatore di Nolfi)
Keystone / Salvatore Di Nolfi
Tendoni abbandonati a Tesserete, in Ticino, dopo che il locale carnevale è stato annullato a causa del coronavirus, 27 febbraio 2020. (KEYSTONE/Ti-Press/Samuel Golay)
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Bruce Aylward, esperto dell’Organizzazione mondiale della sanità che dirige una missione congiunta Oms-Cina sul coronavirus, offre il gomito a un giornalista che intendeva stringergli la mano al termine di una conferenza stampa a Ginevra, 25 febbraio 2020. (KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi)
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Nel frattempo le misure di contenimento della pandemia sono state allentate e poi di nuovo inasprite. Venerdì scorso il governo federale ha messo in guardia da una possibile terza ondata. In Svizzera, un paese che conta 8,5 milioni di abitanti, i morti a causa della covid-19 sono quasi 10’000.
La strategia delle autorità elvetiche per il progressivo allentamento delle misure anti-covid si basa su tutta una serie di fattori, tra cui il numero di infezioni e ospedalizzazioni e il fattore di riproduzione del virus, oltre all’incidenza delle mutazioni e al progresso della campagna di vaccinazioni, in ritardo a causa di un rallentamento delle forniture.
Il governo federale potrebbe annunciare nuovi allentamenti il 22 marzo, sempre che la situazione lo permetta.
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