Spagna, un giovane su 3 legittima vendita contenuti intimi online
L'auto esposizione digitale si sta configurando come una delle principali vie di accesso a nuove forme di sfruttamento sessuale minorile nell'infanzia e nell'adolescenza, secondo un rapporto realizzato da Save The Children a novembre in Spagna.
(Keystone-ATS) Lo studio, basato sui dati del gruppo di Ricerca in vittimizzazione infantile e adolescente (GReVIA) dell’Università di Barcellona, rivela come l’evoluzione tecnologica e l’avanzata di piattaforme come ‘OnlyFans’ e siti di ‘sugar dating’ abbiano trasformato il panorama dei rischi sessuali per i giovani online.
Secondo il rapporto, oltre un terzo dei giovani intervistati ha trovato, durante l’infanzia, offerte di guadagno vendendo contenuti intimi sui social. Le ragazze sono le più esposte a questa realtà, incoraggiate a diventare “creatrici di contenuti”, mentre i ragazzi vengono reclutati come consumatori o addirittura come “agenti” o “mentori”, configurando nuove forme di sfruttamento digitale.
Lo studio è basato su un rilevamento fra oltre 1.000 giovani fra i 18 e i 21 anni, che hanno risposto su proprie esperienze e percezioni online durante l’adolescenza, e su interviste in presenza ad adolescenti tra i 15 e i 18 anni. I risultati mostrano che l’auto esposizione è stata normalizzata e, in molti casi, si percepisce come una scelta legittima per ottenere utili o ‘empowerment’, senza che gli intervistati riconoscano le logiche di sfruttamento che la sottendono, percependo la partecipazione come volontaria.
Il 2,5% degli intervistati ha assicurato di aver ricevuto qualche tipo di compensazione in cambio dell’esibizione di immagini o video di contenuto sessuale online quando era minorenne; mentre il 14,4% ha assicurato di conoscere qualcuno che lo aveva fatto.