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Spagna: anniversario alluvione Valencia, funerale per i 237 morti

Keystone-SDA

Sono 237 le vite spezzate da ricordare, 237 nomi letti uno a uno per non dimenticare: nell'anniversario della catastrofica alluvione del 29 ottobre 2024, Valencia ha ospitato nel tardo pomeriggio odierno un funerale civile di Stato per commemorare le vittime

(Keystone-ATS) In un contesto di ricostruzione ancora solo parziale dei territori che ne furono colpiti, non scemano le polemiche per come venne gestita l’emergenza, con il governatore della Comunità Valenciana, il popolare Carlos Mazón, accusato ripetutamente da alcune famiglie dei morti di negligenza in quelle circostanze e contestato anche all’inizio di questa cerimonia ufficiale, a cui ha partecipato di persona. “Codardo!” e “assassino””, sono stati alcuni appellativi rivoltigli.

Organizzato presso il Museo delle scienze, l’emotivo funerale presieduto dal re Felipe VI e dalla regina Letizia si è tenuto in presenza sia di parenti delle vittime sia di diverse autorità statali e regionali, tra cui il premier Pedro Sánchez.

“Ho cercato di mettermi nei vostri panni, di immaginare cosa potessi dirvi, e non esistono parole perfette. So solo che esiste un sentimento di dolore sincero che ci unisce a voi”, ha detto il re, ripreso dai media iberici, alle persone colpite dall’alluvione, dopo essersi intrattenuto insieme alla consorte Letizia, prima della cerimonia, a conversare con alcune di loro.

Oltre al monarca, che ha anche invitato a “continuare ad analizzare le cause” di quell’episodio tragico per “evitarne le conseguenze e trarre gli insegnamenti necessari per migliorare la nostra capacità di affrontare altri gravi disastri in futuro”, hanno preso la parola anche tre parenti stretti dei morti nell’alluvione.

In mattinata Sánchez aveva omaggiato gli alluvionati in parlamento. “Oggi è una giornata per l’empatia, il ricordo, la memoria delle vittime e l’impegno con la regione di Valencia”, ha detto.

In una dichiarazione istituzionale, il governatore Mazón, che ha sinora respinto tutte le richieste di dimissioni recapitategli da opposizione e parte dell’opinione pubblica, ha ammesso che un anno fa “ci furono cose che avrebbero dovuto funzionare meglio” e sostenuto che il suo governo cercò di “gestire le cose nel miglior modo possibile in una circostanza inimmaginabile”.

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