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Giovanni Paolo II, un idolo anche criticato

Il grande vecchio della Chiesa cattolica ha suscitato in Svizzera entusiasmo e controversie swissinfo.ch

Indebolito fisicamente, ma ancora capace di muovere le folle con la sua “aura” speciale. Per la stampa elvetica, la visita del Papa è stata un successo.

Più in profondità nei commenti emergono anche alcune critiche sul significato di questa visita pastorale, che non ha affrontato i problemi attuali della Chiesa.

“Il Papa vive perché la sua fede vive” titola il suo commento il Blick, che mette appunto l’accento sull’aspetto vivificante, per il Papa soprattutto, dell’incontro con i giovani pieni di entusiasmo.

Un successo: e dopo?

È l’apertura in prima pagina del Corriere del Ticino, che ricorda come anche 20 anni fa le polemiche intorno al Papa si erano spente per accoglierlo con civiltà festosa in Svizzera. Ma al di là dell’entusiasmo delle folle e dell’umana simpatia del pontefice, i problemi della chiesa cristiana non sono svaniti dopo la sua partenza, scrive il giornale.

Soprattutto i recenti sondaggi, che dicono che non c’è nessun feeling tra l’opinione pubblica e il Papa sui temi quali la morale sessuale, i preti sposati, il sacerdozio per le donne, la scelta dei vescovi, la stessa età di “pensionamento” del pontefice.

Di queste note critiche non c’è traccia sul cattolico Giornale del Popolo, che mette in evidenza solo gli aspetti entusiasmanti della visita.

Una festa meno ecumenica

“Una vera festa non persegue altro scopo se non la gioia”, scrive dal canto suo il Tages Anzeiger, ma sarebbe ingenuo pensare che la visita del pontefice in Svizzera non sia stata pensata come tentativo di riportare “in riga” la chiesa elvetica, che ha sempre mostrato una forte autonomia.

La sua cultura democratica della gestione della chiesa, che comprende ad esempio un ruolo molto attivo dei laici, che assumono sempre più funzioni sacerdotali, ha addirittura fatto nascere in Roma il sospetto di una volontà “scismatica”.

Il giornale zurighese giudica anche un’offesa alla chiesa evangelica la richiesta del Vaticano ai protestanti di astenersi dalla comunione durante la messa del Papa. La visita del 1984 fu in questo senso molto più sotto il segno dell’ecumenismo.

“Culto trionfalistico della persona”

La Basler Zeitung riporta questo giudizio del teologo Hans Küng, secondo cui l’incontro con i giovani non è stato rappresentativo della gioventù cattolica svizzera.

“Una forte presenza”, nonostante la debolezza fisica, quella di Giovanni Paolo II a Berna secondo la Neue Zürcher Zeitung, che oltre alla cronaca della visita, dedica all’incontro con i giovani una pagina fotografica ma nessun commento.

Wojtyla “debole, poco comprensibile ma superstar” secondo il romando 24heures, che descrive il cammino gioioso ma difficile del Papa in Svizzera. Un viaggio che era partito male con alcuni prelati cattolici “frondisti” che avevano chiesto pubblicamente le dimissioni del Papa, e l’irritazione dei protestanti.

Un incontro forte, ma privo di contenuto

La Tribune de Genève celebra la visita pastorale con lunghi articoli e foto piene di colore, ma ospita anche la voce lucida e critica del sociologo delle religioni Jörg Stolz, che giudica l’incontro con il Papa un momento molto forte (“una corrente passava tra il Papa e i giovani”), ma privo di contenuti.

“Il Papa ha espresso solo concetti generali, non ha evocato problemi concreti, non ha dato risposte né ai problemi dei giovani, né a quelli della società. In quanto al dialogo, inesistente. Mi sono chiesto perché non ha lasciato che alcuni giovani gli facessero delle domande, anche preparate in anticipo”.

Gli fa eco il commento della Südostschweiz, secondo cui Wojtyla ha di nuovo raccolto sotto il palco le masse estatiche in cerca della sua “aura” personale, ma non ha voluto affrontare i problemi attuali della Chiesa cattolica.

La messa in scena della sofferenza

Anche Le Temps intervista un sociologo delle religioni, Roland J. Campiche, soffermandosi in particolare sul bisogno di religione dei giovani, che piuttosto che all’istituzione chiesa, si attaccano alla figura emblematica del Papa. Compresa la “messa in scena della sua sofferenza, che oggi fa parte dello show mediatico”.

swissinfo, Raffaella Rossello

Giovanni Paolo II è venuto due volte in Svizzera (nel 1984 e il 5-6 giugno del 2004).
14’000 persone all’incontro dei giovani
70’000 persone alla messa domenicale

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