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Teheran “scoppia”: Ahmadinejad, via 3 milioni abitanti

(Keystone-ATS) TEHERAN – Traffico insopportabile, inquinamento, insufficienza negli approvvigionamenti idrici, difficoltà nel portare soccorsi in caso di terremoti: i problemi dovuti alla sovrappopolazione di Teheran si fanno sempre più pressanti, e il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad risponde con un piano drastico. Tre milioni di abitanti, pari al 37 per cento della popolazione, dovranno lasciare la capitale.
Parlando a una conferenza di amministratori locali, Ahmadinejad ha annunciato che il suo governo lavorerà seriamente ad un progetto di decentramento di cui si parla da molti anni ma che fino ad oggi nessuno è riuscito a concretizzare. “Non possiamo ordinare alla gente di evacuare la città – ha affermato il presidente – ma dei provvedimenti vanno presi, in modo che Tehran sia meno affollata e più gestibile in caso di disastri”. In particolare in caso di un terremoto, visto che sotto la megalopoli passano tre faglie.
Ahmadinejad ha quindi preannunciato che incentivi saranno concessi ai cittadini della capitale per trasferirsi in altre province, comprese offerte di lavoro vantaggiose e mutui agevolati per la casa. Ma gli amministratori dovranno fare la loro parte, organizzandosi per fare lavorare il 40 per cento dei dipendenti on-line, permettendo quindi loro di risiedere in altre città.
Poco più di un villaggio fino a due secoli fa, Teheran fu scelta come capitale dalla dinastia Qajar nel 1795, dopo che numerose altre città, tra cui Qazvin, Isfahan e Shiraz, avevano svolto questa funzione. Ben poche vestigia del passato sono sopravvissute alla modernizzazione della dinastia Pahlevi, cominciata negli anni ’30 del Ventesimo secolo, e alla conseguente esplosione demografica e speculazione edilizia, continuate dopo la rivoluzione islamica del 1979.
La popolazione è oggi ufficialmente di otto milioni di abitanti, ma aumenta in quantità difficilmente calcolabile durante il giorno con l’afflusso dei pendolari, essendo Teheran il cuore non solo politico e amministrativo, ma anche industriale del Paese. La provincia conta 12,3 milioni di abitanti. Il piano di Ahmadinejad prevede il ricollocamento di cinque milioni di persone dall’intera provincia, tre milioni delle quali dalla città.
Gli abitanti di Teheran, ha affermato il presidente, “sono sottoposti a stress psicologico, perdite di tempo, traffico mostruoso, inquinamento atmosferico e l’obbligo di vivere in gabbie chiamate appartamenti”. “E se, Dio non voglia, un terremoto colpisse la città, una gran parte della popolazione sarebbe a rischio”, ha aggiunto Ahmadinejad.

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