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Turchia: Primo maggio, legali, 180 fermati a Istanbul per proteste

Keystone-SDA

L'associazione degli avvocati turca Chd ha denunciato che almeno 180 persone sono state fermate dalle forze dell'ordine a Istanbul per avere tentato di raggiungere la centrale piazza Taksim in occasione del primo maggio.

(Keystone-ATS) Qui sono state vietate manifestazioni di massa e l’area è stata chiusa dalle forze dell’ordine con barricate.

Il centro della città è blindato e tutte le principali vie che portano a Taksim sono state bloccate dalle forze di polizia fin dal mattino, mentre sono anche state chiuse le fermate delle linee metropolitane e dei tram che si avvicinano o passano per il quartiere centrale di Beyoglu.

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Nonostante le transenne e centinaia di agenti di polizia in assetto anti sommossa, alcuni gruppi di lavoratori, studenti, attivisti e politici hanno tentato di radunarsi nel quartiere di Sisli per poi marciare verso piazza Taksim ma sono stati fermati dalla polizia che li ha messi in custodia.

In mattinata, a una piccola delegazione del sindacato Disk è stato permesso di depositare una corona di fiori presso piazza Taksim e la presidente del sindacato, Arzu Cerkezoglu, ha chiesto che le barricate della polizia che chiudono l’area vengano rimosse e che possa essere permesso ai lavoratori di manifestare nella piazza, che da circa dieci anni viene chiusa in occasione delle manifestazioni del primo maggio.

Mentre le manifestazioni sono state vietate nel centro di Istanbul, nel quartiere di Kadikoy, sulla sponda anatolica di Istanbul, è stata convocata e autorizzata una grande manifestazione di sindacati e partiti politici di opposizione. Oltre ai 180 fermati, come denunciato dagli avvocati dell’associazione Chd, già oltre 100 persone erano state messe in custodia nei giorni scorsi, sospettati di avere organizzato manifestazioni “illegali” in occasione del primo maggio.

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