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Ecuador: stop a protesta trasporti, indios indicono sciopero

La situazione sembra essere tornata alla calma dopo i gravi scontri avvenuti negli scorsi giorni (foto rappresentativa) KEYSTONE/AP/DOLORES OCHOA sda-ats

(Keystone-ATS) I rappresentanti delle organizzazioni dei trasporti pesanti, autobus e taxi hanno annunciato ieri sera a Quito la fine della protesta indetta per il decreto della soppressione dei sussidi governativi per il carburante. Lo scrive il quotidiano El Comercio.

In una conferenza stampa, precisa il giornale nella sua pagina online, Abel Gómez, presidente della Federazione nazionale delle cooperative del trasporto pubblico di passeggeri dell’Ecuador (Fenacotip), ha preso le distanze dagli atti di vandalismo realizzati durante i due giorni in cui il servizio è rimasto paralizzato.

Il responsabile non ha parlato esplicitamente di “accordo”, limitandosi ad indicare che gli organismi hanno presentato un progetto di revisione delle tariffe dei trasporti pubblici e privati.

Nonostante questo annuncio, la Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie) ha confermato il proposito di dichiarare per il 9 ottobre uno sciopero nazionale.

Il suo presidente, Jaime Vargas, ha rivolto un appello a tutti i militanti ad aderire allo sciopero “per combattere il progetto di stangata nazionale che premia l’oligarchia e il Fondo monetario internazionale (Fmi) contro il popolo ecuadoriano”.

Alla protesta hanno aderito movimenti e organizzazioni sindacali, fra cui il Fronte unitario dei lavoratori (Fut).

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