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Fisco: dure critiche a Germania da partiti e banchieri

(Keystone-ATS) BERNA – Dure critiche alla Germania da parte dei partiti svizzeri in merito alla vicenda dei dati di evasori fiscali con conti in Svizzera. Se tutti considerano inaccettabile l’agire del governo tedesco e spronano il Consiglio federale a muoversi, la questione viene letta in modo differente a sinistra e destra. Per la prima la vicenda deve portare a far chiarezza anche in Svizzera, per la seconda questa complica notevolmente i negoziati per un accordo di doppia imposizione.
Per il PS “l’acquisto di dati rubati non è accettabile” e mostra “in quale scomoda situazione venga a trovarsi la Svizzera se continuerà a considerare differentemente frode ed evasione fiscale”. Per i socialisti il Consiglio federale deve ora agire, perché “la Svizzera ha bisogno di una chiara strategia di lotta contro l’evasione e di chiaro rifiuto della frode.”
Il PLR si dice “sconcertato” dall’annuncio del governo tedesco di voler acquistare le informazioni rubate e invita la Svizzera a non fornire alcuna assistenza amministrativa in merito. Per il PLR sarà ora molto più difficile arrivare ad un accordo di doppia imposizione (CDI) con la Germania e, in futuro, nelle CDI sarà necessario includere il divieto di “ricettazione” di dati bancari rubati. La vicenda mette in luce la necessità di una chiara strategia finanziaria, conclude il PLR.
L’UDC segnala che non è la prima volta che il governo tedesco agisce illegalmente per ottenere informazioni bancarie confidenziali. “La Germania gioca con il fuoco (…) e sta ora al Consiglio federale ricordare che si tratta di una procedura inaccettabile”. Se Berlino dovesse andare avanti, continua l’UDC, “vanno immediatamente sospesi i negoziati per un accordo di doppia imposizione e vanno prese misure di ritorsione”. L’UDC invita inoltre il governo a sospendere l’applicazione degli accordi di doppia imposizione già negoziati con altri paesi.
Per l’Associazione svizzera dei banchieri (ASB), portando a termine questa operazione la Germania si renderebbe colpevole di ricettazione. L’ASB si aspetta che il governo tedesco rinunci all’acquisizione e persegua invece penalmente l’autore del furto. L’unica via praticabile è quella definita dalle convenzioni fra gli Stati, continua l’associazione, ricordando che la Svizzera sottostà agli standard dell’OCSE. L’azione della Germania, concludono i banchieri, rischia di essere controproducente per i negoziati in vista di una convenzione di doppia imposizione.
L’Associazione dei banchieri privati svizzeri (ABPS) condanna da parte sua la decisione tedesca allineandosi sulle posizioni dell’ASB. Secondo il segretario generale dell’ABPS Michel Dérobert il Consiglio federale non deve però limitarsi ad una semplice ordinanza per impedire la consegna di informazioni sulla base di documenti rubati; è necessaria una legge.

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