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Libia: Ue; accordo su nuove sanzioni, sei porti colpiti

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 giugno 2011 - 16:13
(Keystone-ATS)

L'Unione Europea mantiene alta la pressione sul regime libico di Gheddafi: oggi i 27 stati membri hanno deciso un ulteriore rafforzamento delle sanzioni già imposte contro entità e individui.

Nel mirino dell'UE, in particolare, sono finiti sei porti libici. Il blocco delle attività portuali ha l'obiettivo - spiegano fonti comunitarie - di impedire alle forze di Gheddafi di esportare petrolio e importare prodotti finiti, in particolare carburanti. La decisione - finalizzata oggi attraverso una procedura scritta tra i 27 - diventerà operativa appena sarà pubblicata sulla gazzetta ufficiale dell'UE.

Nell'elenco dei porti finiti nella lista nera dell'Unione ci sono quelli di Tripoli, Zuara, Zawiyah, Al-Khoms, Ras Lanuf e il terminal petrolifero di Brega. L'ipotesi di estendere le sanzioni a questi scali aveva sollevato perplessità in alcuni stati membri, in particolare Malta. Ma le discussioni e gli sviluppi di queste ultime settimane hanno reso possibile - riferiscono le fonti - il raggiungimento di un'intesa.

I sei scali colpiti potranno funzionare solo per scopi umanitari. Con le nuove misure, si rafforza l'isolamento economico del regime. In precedenti tranche di sanzioni, l'Unione Europea ha colpito decine di entità economiche libiche, in particolare industrie petrolifere, e di personalità legate del clan Gheddafi.

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