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Wikileaks: Riad, “forza araba” contro Hezbollah

(Keystone-ATS) RIAD – Due anni fa, mentre la Lega Araba tentava una difficile mediazione tra governo libanese e Hezbollah per porre fine alla più grave crisi in 20 anni, l’Arabia Saudita proponeva agli Stati Uniti di occupare Beirut per “distruggere Hezbollah”. Lo si legge in un dispaccio dall’ambasciata americana di Riad pubblicato oggi da Wikileaks.
Il 14 maggio 2008 in Libano venivano temporaneamente rimosse le barricate sulla strada che collega Beirut all’unico aeroporto internazionale del Paese, per far passare una delegazione della Lega Araba guidata da Amr Mussa impegnata nella mediazione per disinnescare la peggiore crisi interna dai tempi della guerra civile (1975-1990), costellata di scontri armati e morti. Lo stesso giorno, il principe Saud al-Faisal, ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, proponeva una “forza araba” sostenuta dalle “forze aeree e navali” Usa e con la “copertura” dell’Unifil per “distruggere” Hezbollah in Libano.
Lo si legge in un dispaccio dall’ambasciata americana di Riad pubblicato oggi da Wikileaks. La proposta venne avanzata in un incontro con il consigliere speciale statunitense per l’Iraq, David Satterfield, resoconta l’ambasciatore Usa a Riad, Ford Fraker.
“La vittoria di Hezbollah a Beirut significherebbe la fine del governo Siniora e la ‘conquista’ del Libano da parte dell’Iran”, spiega Saud ai diplomatici Usa: “L’esercito libanese – fedele al governo – è troppo fragile. Serve mettere in sicurezza Beirut, serve una forza araba da schierare in città, con il supporto dell’Unifil, che non sta facendo nulla, mentre Usa e Nato dovranno fornire equipaggiamenti e copertura aerea e navale”. La proposta “ha il forte sostegno del premier Fuad Siniora, ne sono al corrente il segretario della Lega araba, Amr Mussa, Giordania e Egitto”, dice Saud, escludendo contatti con la Siria, “a che servirebbero?”. La battaglia per Beirut, rispetto agli altri fronti su cui l’Iran sta espandendo la propria influenza, è “la più facile da vincere”, assicura il responsabile saudita.
Gli americani si dissero “scettici” sull’efficacia militare del piano e sui possibili sostegni da parte della comunità internazionale, Onu in testa, pur assicurando uno “studio” sull’ipotesi.
Quello pubblicato da Wikileaks non è il primo pacchetto di file su Riad: nei giorni scorsi hanno fatto scalpore le accuse Usa all’Arabia Saudita di essere il ‘bancomat’ del terrorismo internazionale, da al Qaida a Hamas.
Oggi, i Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) – Arabia Saudita, Bahrein, Emirati arabi uniti, Oman, Qatar, Kuwait – hanno sottolineato la necessità “di lavorare per prosciugare le fonti di finanziamento ai gruppi terroristici”, si legge nel documento finale del vertice.

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