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UBS: Marcel Rohner getta la spugna

Keystone

Oswald Grübel, ex presidente della direzione del Credit Suisse, prende le redini dell'UBS con effetto immediato: lo ha comunicato giovedì la banca in piena bufera, aggiungendo che l'attuale direttore generale Marcel Rohner si è dimesso.

La decisione del consiglio d’amministrazione (Cda) “costituisce una nuova tappa in vista di ripristinare la fiducia nell’UBS e di riportare la banca sulla via del successo”, si legge nella nota.

Il nuovo Chief Executive Officer (Ceo, direttore generale) del gruppo vanta un’ampia esperienza nel settore bancario e nella ristrutturazione, che il Cda ritiene “indispensabile per l’UBS nelle condizioni difficili che stanno attraversando i mercati”.

Nella nota si ricorda che Grübel, classe 1943, è stato l’artefice della proficua riorganizzazione che ha consentito al Credit Suisse di riassestare i conti e riacquistare la fiducia di clienti e investitori. Oswald Grübel aveva lasciato la grande banca nel maggio 2007, dopo che il Credit Suisse aveva registrato un esercizio 2006 con risultati da primato.

Il nuovo presidente della direzione dell’UBS ha indicato che percepirà un salario fisso di 3 milioni di franchi all’anno. Il suo predecessore – che ha diretto l’istituto per poco più di un anno e mezzo – non riceverà un’indennità d’uscita, ma avrà diritto a un anno di salario, come previsto dal contratto, ha dichiarato una portavoce di UBS.

Kurer rimane

Secondo Peter Kurer, presidente del Cda dell’UBS, Marcel Rohner aveva già formulato la volontà di ritirarsi dalle proprie funzioni dopo la conclusione della fase di riposizionamento delle attività della banca nel settore degli investimenti e della ristrutturazione delle attività di gestione patrimoniale.

Egli stesso nel mirino delle critiche, Kurer ha dichiarato alla televisione svizzero tedesca che esclude di seguire l’esempio di Rohner nell’immediato. “Adesso non parto, non mi dimetto”, ha affermato. Egli ha argomentato che una doppia partenza rischierebbe di destabilizzare la banca.

Marcel Rohner – 44 anni, dottore in economia all’università di Zurigo – aveva sostituito Peter Wuffli ai vertici dell’UBS nel corso dell’estate 2007, quando la banca cominciava a registrare dei risultati in calo rispetto agli anni d’oro. La nota dell’istituto di credito parla di un “impegno senza falle nei confronti di clienti, azionisti e collaboratori” da parte di Rohner, a cui va la riconoscenza della banca.

“Una sfida appassionante”

Secondo UBS l’incontestabile esperienza di Oswald Grübel costituisce il profilo ideale per ridare valore e ripristinare l’immagine della banca, in collaborazione con la direzione.

“Sono convinto che la piazza finanziaria svizzera abbia bisogno di più di una grande banca internazionale. L’opportunità di dirigere UBS, che può contare su una base di clienti unica nella gestione patrimoniale – afferma Grübel – rappresenta per una sfida.”

“Una sfida appassionante tanto più che UBS vive una fase straordinaria. Con l’impegno dei nostri 77 mila collaboratori – aggiunge il neo eletto – farò tutto è quanto in mio potere per riportare UBS sulla via del successo”.

Positive le prime reazioni

Il cambio della guardia è stato accolto positivamente dagli investitori, che vedono nel nuovo direttore una figura di grande stabilità e autorevolezza. L’azione UBS alla Borsa svizzera ha così compiuto un balzo del 16,24% giovedì, chiudendo la giornata a franchi 11,74.

Numerosi analisti qualificano di “giudiziosa” la nomina di Oswald Grübel, alcuni non esitano persino a parlare di scelta “fantastica”. Una cosa è certa: tutti sono unanimi nel lodare la grande esperienza del nuovo numero uno.

La ministra svizzera dell’economia Doris Leuthard ritiene “che si tratti di una buona decisione, sopratutto per ridare fiducia nella banca, in un momento di grandi difficoltà”. La figura di Grübel, ha sottolineato, ha anche uno spessore internazionale.

Anche per il Dipartimento federale delle finanze, diretto da Hans-Rudolf Merz, la nuova nomina rappresenta un segnale positivo, tanto più che Grübel vanta una solida e lunga esperienza in campo bancario.

L’avvicendamento al timone del gruppo bancario è pure salutato dai partiti. Il presidente del Partito liberale radicale svizzero (PLR) Fulvio Pelli ha espresso grande soddisfazione per la nomina. Grübel “è una buona scelta”: possiede “una grande esperienza, agisce concretamente e sa dirigere”. Il fatto che provenga dall’esterno costituisce il vantaggio di non avere alcuna responsabilità nei guai attuali dell’UBS.

Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso il vicepresidente del Partito popolare democratico (PPD) Dominique de Buman. Il deputato friburghese sottolinea l’esperienza di Grübel e parla del cambiamento come di “un’ottima notizia”. A suo avviso, tuttavia, la partenza di Rohner non è sufficiente: anche Kurer dovrebbe trarre le stesse conseguenze.

“Era ora”, è stato il commento del presidente del Partito socialista svizzero (PS) Christian Levrat, secondo il quale “l’UBS necessita una nuova partenza, che Marcel Rohner non poteva dare. Sembrava più in balia alla crisi che in grado di dominarla”. L’unico neo che riscontra il presidente del PS è il salario del nuovo Ceo: “Tre milioni di franchi all’anno sono incomprensibili in un’azienda che riceve aiuti statali”.

Per il presidente dell’Unione democratica di centro (UDC) Toni Brunner il cambiamento alla testa dell’UBS è una misura positiva per ristabilire la fiducia. Brunner avverte comunque che se Grübel non riuscirà a dare l’impulso necessario all’istituto, la classe politica interverrà.

La Confederazione nel Cda dell’UBS?

Proprio in campo politico è giunta giovedì la decisione della Commissione dell’economia e dei tributi della Camera bassa di chiedere al governo di entrare provvisoriamente nel Cda dell’UBS e di valutare l’opportunità di separare le attività bancarie elvetiche da quelle estere. L’obiettivo è di limitare i rischi per la piazza finanziaria elvetica.

La mozione – approvata di strettissima misura, 12 voti contro 10 e 2 astensioni – esige pure che l’esecutivo elvetico agisca affinché le banche che hanno ricevuto aiuti pubblici creino per i loro dirigenti una struttura salariale analoga a quella presente nelle imprese della Confederazione, come La Posta, Swisscom e la Banca Nazionale svizzera. In particolare dovrebbero avere un sistema salariale con una componente variabile orientata ai risultati a lungo termine e versata su conti temporaneamente bloccati.

swissinfo e agenzie

Esposizione: UBS è una delle banche più colpite dalla crisi finanziaria iniziata nel 2008. È stata particolarmente esposta ai cattivi rischi sul mercato americano.

Deficit: Il 2008 si è chiuso con un deficit storico di circa 20 miliardi di franchi, rispetto ai “soli” 5,2 miliardi dell’anno precedente.

Salvataggio: La Confederazione svizzera è si è precipitata al capezzale di UBS, iniettando 6 miliardi di franchi nel capitale della banca e incaricando la Banca nazionale di riprendere i “fondi tossici” di UBS.

Frode: UBS è pure confrontata con un ampio scandalo di frode fiscale negli Stati Uniti. È nel mirino della giustizia americana, che ha ottenuto una parziale abrogazione del segreto bancario.

La piazza finanziaria è un pilastro dell’economia svizzera per quanto riguarda l’occupazione, il valore aggiunto nonché il gettito fiscale. Con un tasso d’occupazione del 6% pari a 192 mila 900 impieghi (cifre del 2007), questo settore produce il 14% del valore aggiunto dell’economia svizzera.

Oltre la metà del valore aggiunto delle banche è dovuta alla forza tradizionale della piazza finanziaria, ossia la gestione patrimoniale. La Svizzera è il leader mondiale in questo ramo commerciale molto conteso.

Alla fine del 2005 il valore dei titoli gestiti nei depositi clienti delle banche svizzere, ammontava a oltre 4300 miliardi di franchi. Se ai titoli gestiti in depositi bancari, si aggiungono anche gli averi fiduciari, i conti di risparmio e i depositi a vista, alla fine del 2005 le banche svizzere gestivano un importo pari a oltre 5900 miliardi di franchi

Contro il presidente del consiglio di amministrazione dell’UBS Peter Kurer e il presidente dell’autorità di vigilanza dei mercati finanziari (FINMA) Eugen Haltiner è pendente una denuncia penale. Il Ministero pubblico della Confederazione la sta verificando, poi deciderà il seguito del procedimento, ha indicato giovedì la sua portavoce.

La denuncia è stata sporta da uno studio di avvocatura che rappresenta otto clienti dell’UBS negli Stati Uniti. Ai due querelati è rimproverata la trasmissione illecita di informazioni al fisco americano e la violazione del segreto bancario svizzero.

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