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UDC: presidente Chiesa non si ricandida, “grande rammarico”

Era in carica dal 2020. KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER sda-ats

(Keystone-ATS) È con “grande rammarico” che l’UDC accoglie la decisione del suo presidente Marco Chiesa di lasciare la testa del partito alla fine del suo mandato, il prossimo marzo.

Lo schieramento ringrazia il “senatore” ticinese per i grandi risultati ottenuti da quando è entrato in carica nell’agosto del 2020.

Chiesa ha annunciato in un’intervista pubblicata oggi dai giornali dell’editore CH Media e dal Corriere del Ticino la sua volontà di non ricandidarsi. Sotto la presidenza del consigliere agli Stati, l’UDC ha messo a segno il terzo miglior risultato elettorale della sua storia e ha conquistato ulteriori seggi, in particolare in Romandia e in Ticino, scrivono in una nota i democentristi.

La forte presenza di Chiesa fra la base del partito ha aiutato molto l’UDC soprattutto nella parte francofona del Paese, prosegue il comunicato. Una commissione cerca è ora già al lavoro per individuare possibili successori: gli interessati hanno tempo fino al 19 gennaio per dichiararsi disponibili. I delegati eleggeranno poi il nuovo presidente durante l’assemblea del 23 marzo.

Parte il toto nomi

Come di consueto in queste occasioni, è già scattato il toto nomi per il post Chiesa. Uno dei papabili potrebbe essere il consigliere nazionale svittese Marcel Dettling, vicepresidente dell’UDC e responsabile della campagna alle ultime elezioni. Il 42enne agricoltore ha indicato al “Blick” di essere interessato e di voler valutare una sua candidatura.

Se si volesse strizzare l’occhio alla Romandia, l’altra vicepresidente e consigliera nazionale ginevrina Céline Amaudruz potrebbe essere presa in considerazione. La 44enne, raggiunta da Keystone-ATS, afferma però di non averci ancora riflettuto e anzi dice di vedere bene Dettling come possibile delfino di Chiesa.

Non chiudono la porta neanche il consigliere nazionale lucernese Franz Grüter e quello bernese Lars Guggisberg. Il primo, sollecitato sempre da Keystone-ATS, dichiara che si tratta di “un lavoro faticoso. Ma se mi venisse proposto, ci penserei su”. Il secondo ammette l’interesse e rivela che ne discuterà “con la mia cerchia professionale e privata” nei prossimi giorni. Ragionerà “seriamente” su questa chance pure un altro deputato a Berna, Mike Egger. Rimpiazzare Chiesa “ha un grande fascino”, ha ammesso al “Tages-Anzeiger” il giovane (31enne) sangallese.

Gettando uno sguardo alla sempre molto influente sezione zurighese dei democentristi, un nome su cui focalizzarsi potrebbe essere il consigliere nazionale Alfred Heer, mentre il suo collega alla Camera del popolo Gregor Rutz rinuncia “purtroppo per mancanza di tempo, viste le mie attività come imprenditore e capo progetto”.

Si chiama fuori anche il consigliere nazionale vallesano alla Camera del popolo Jean-Luc Addor, secondo cui la presidenza di un partito svizzero è “una follia”. Non si metterà a disposizione nemmeno il “senatore” bernese Werner Salzmann, ha confidato lui stesso a Keystone-ATS.

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