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UFT: accessibilità stazioni ai disabili, evitare altri ritardi

Non tutte le stazioni sono state adeguate KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) A fine 2022 solo la metà circa delle stazioni e delle fermate ferroviarie erano accessibili autonomamente e senza preavviso da persone con disabilità, 992 su un totale di circa 1800.

È quanto emerge dall’ultimo rapporto sullo stato dei lavori dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT), che oggi annuncia di aver concordato un calendario per evitare ulteriori ritardi nei lavori.

In 499 casi, nonostante ripetuti interventi, gli adeguamenti potranno essere attuati solo dopo il termine legale, si legge in una nota diffusa oggi dallo stesso UFT, il quale aggiunge che per 66 stazioni in ritardo, gli interventi inizieranno comunque prima del termine previsto dalla legge, ossia fine 2023. Altre 106 saranno adattate entro la scadenza.

Dal rapporto emerge che nel 2022 gli adeguamenti costruttivi sono stati portati a termine presso 51 stazioni e fermate. Considerato che quelle grandi sono state le prime a essere sistemate, a fine 2022 poteva usufruire delle ristrutturazioni conformi alle esigenze dei disabili il 76% di tutti i viaggiatori.

Sono le ferrovie ad essere responsabili dei ritardi, sottolinea l’UFT, aggiungendo che li attribuiscono alla mancanza di risorse nella pianificazione, alla carenza di personale, all’assenza di finestre temporali per i lavori di costruzione e alle limitate possibilità finanziarie.

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