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Un’iniziativa contro i salari “esorbitanti” dei top manager

L'iniziativa chiede maggiori diritti per gli azionisti Keystone

Il patron di una piccola ditta sciaffusana di cosmetici ha lanciato un'iniziativa popolare per lottare contro le remunerazioni "eccessive" dei dirigenti delle imprese elvetiche quotate in borsa.

I compensi milionari di alcuni manager sono da qualche anno soggetto di aspre critiche in Svizzera.

“L’avidità non conosce limiti! Nessun segno di moderazione in vista”. È con questi termini che Thomas Minder giustifica il lancio di un’iniziativa popolare per lottare contro i “salari abusivi” dei top manager delle imprese svizzere.

Patron di una ditta di articoli di cosmetici e di prodotti per l’igiene dentaria impiantata nel canton Sciaffusa che impiega una trentina di persone, Thomas Minder vuole soprattutto rafforzare i diritti degli azionisti, stimando che la revisione della legge sulle società anonime non va abbastanza lontano.

Revisione di legge insufficiente

Il progetto del governo – che dovrebbe essere esaminato dal parlamento nel corso del 2007 – amplia i diritti degli azionisti, ma secondo l’imprenditore sciaffusano non in maniera sufficiente.

In particolare, la revisione non risolverebbe il problema delle remunerazioni astronomiche, che lo scorso anno sono aumentate in media del 18%, scrive Thomas Minder sul suo sito internet.

Per lottare contro gli stipendi giudicati “eccessivi”, l’iniziativa popolare prevede che l’assemblea generale degli azionisti fissi la somma globale dei salari e dei bonus dei membri del consiglio d’amministrazione e della direzione delle imprese svizzere quotate in borsa. L’assemblea dovrebbe inoltre poter eleggere ogni anno i dirigenti della società.

L’iniziativa vieta pure le buonuscite (i cosiddetti “paracaduti dorati”) e i premi in caso di acquisto o di vendita di società.

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Iniziativa popolare

Questo contenuto è stato pubblicato al L’iniziativa popolare permette ai cittadini di proporre una modifica della Costituzione. Per essere valida, deve essere sottoscritta da almeno 100’000 aventi diritto di voto nello spazio di 18 mesi. Il Parlamento può decidere di accettare direttamente l’iniziativa. Può pure rifiutarla o preparare un controprogetto. In ogni caso viene comunque organizzato un voto popolare. Per essere…

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Tempo fino al 1° maggio 2008

Per raccogliere le 100’000 firme necessarie affinché il progetto sia sottoposto al popolo svizzero, il comitato d’iniziativa ha tempo fino al 1° maggio 2008, stando a quanto comunicato dalla Cancelleria federale.

Le prime pubblicità appariranno nei prossimi giorni sulla stampa. Thomas Minder prevede inoltre di organizzare una giornata nazionale di raccolta delle firme il prossimo 18 novembre.

Il promotore dell’iniziativa non ha voluto articolare cifre sul budget a disposizione e si è limitato a precisare che i soldi provengono dalle sue tasche e da donazioni di altre persone.

Il comitato spera di poter beneficiare del sostegno dei sindacati e dei partiti politici, segnatamente sul piano logistico. “Abbiamo inviato dei dossier a tutte le sezioni cantonali dei grandi partiti e abbiamo contattato i sindacati”, ha precisato Claudio Kuster, braccio destro di Thomas Minder.

L’Unione sindacale svizzera, colta di sorpresa dall’annuncio del lancio di questa iniziativa, ha indicato di voler esaminare il testo dell’iniziativa prima di pronunciarsi su un eventuale sostegno, ha indicato Ewald Ackermann, uno dei responsabili dell’USS.

Un tema sensibile

Il tema dei salari dei top manager delle imprese svizzere è da tempo sotto la luce dei riflettori. Alcuni dirigenti, come Daniel Vasella di Novartis o Marcel Ospel dell’UBS, percepiscono redditi superiori a 20 milioni di franchi l’anno.

In alcuni casi, poi, anche quando l’azienda va male i dirigenti si vedono accordare buonuscite perlomeno confortevoli, come ad esempio l’ex direttore di Swiss, André Dosé, partito con 2,5 milioni di franchi.

E le critiche piovono non solo da sinistra ma anche dai ranghi degli stessi imprenditori.

“Gli alti stipendi di alcuni dirigenti aziendali stanno minacciando la comprensione tra lavoratori e datori di lavoro”, aveva ad esempio dichiarato alcuni mesi fa Rudolf Stämpfli, presidente dell’Unione padronale svizzera. Un parere poi espresso anche da Helmut Maucher, ex-presidente del consiglio di amministrazione di Nestlé, e da Johann Schneider-Ammann, vicepresidente di economiesuisse e presidente di Swissmem.

swissinfo e agenzie

In Svizzera il salario medio di un lavoratore si situa sui 65’000 franchi l’anno.
I salari dei manager svizzeri meglio pagati superano invece i 20 milioni di franchi l’anno.
Il divario più grande tra il salario di un impiegato e quello di un dirigente della stessa ditta è stato nel 2005 di 1 a 544.
Nel 2006, i salari dei dipendenti sono rimasti praticamente stabili rispetto all’anno scorso. I redditi dei manager delle 50 maggiori aziende elvetiche sono invece cresciuti del 18%.

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