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Ursula von der Leyen a Sarajevo incontra dirigenza locale

Keystone-SDA

La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen è giunta nel pomeriggio a Sarajevo, dove ha incontrato i componenti della presidenza tripartita della Bosnia-Erzegovina.

(Keystone-ATS) I tre co-presidenti sono il bosgnacco musulmano Denis Becirovic, la serba ortodossa Zeljka Cvijanovic e il croato cattolico Zeljko Komsic, che ricopre la presidenza di turno dell’organo collegiale.

Dopo dichiarazioni ai media al termine dell’incontro, von der Leyen vedrà la premier bosniaca Borjana Kristo.

Omaggio alla vittime di Srabrenica

Prima di Sarajevo la presidente della commissione era stata a Srebrenica per rendere omaggio alle oltre 8 mila vittime del genocidio di 30 anni fa ad opera delle truppe serbo-bosniache al comando del generale Ratko Mladic.

La visita di von der Leyen in Bosnia-Erzegovina, nell’ambito di un giro nei Balcani occidentali, ha lo scopo fondamentale di incoraggiare la dirigenza locale ad accelerare sul programma di riforme per non attardarsi ulteriormente nel cammino verso l’integrazione nella Ue.

Il Paese è in una profonda crisi politico-istituzionale a causa delle persistenti mire secessioniste della dirigenza della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba, il cui leader nazionalista Milorad Dodik è stato privato del mandato di presidente dell’entità dopo la conferma di una sua condanna a un anno di reclusione e sei anni di interdizione da ogni incarico politico per disubbidienza reiterata alle delibere dell’Alto rappresentante in Bosnia-Erzegovina Christian Schmidt.

I processi decisionali e l’attività legislativa nel Paese ex jugoslavo sono fortemente condizionati e frenati dai continui dissidi e contrasti fra le due entità che compongono la Bosnia-Erzegovina – Republika Srpska e Federazione croato-musulmana.

Contestata dai pro-Pal

Durante la visita a Sarajevo, Ursula von der Leyen è stata contestata da un piccolo gruppo di manifestanti radunatisi davanti alla sede della presidenza di Bosnia -Erzegovina, con l’intento anche di dare sostegno al popolo palestinese.

Su cartelli e striscioni scritte quali ‘Morte all’imperialismo, libertà per la Palestina’, ‘Ue complice del genocidio’, ‘Morte all’imperialismo tedesco’, ‘Ursula e Netanyahu insieme nel genocidio’, ‘Arrestate Netanyahu’, e ‘Ursula, via dalla Bosnia-Erzegovina’.

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