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Via libera anche alle donne sulla temibile pista da slittino

woman tobogganing
La gara di slittino della Cresta Run ha ispirato la nascita della disciplina olimpica dello skeleton. Riccardo Spalacci

In questa stagione invernale, le donne possono di nuovo lanciarsi a tutta velocità sulla Cresta Run, la storica pista da slittino in ghiaccio naturale di San Moritz. Era da 90 anni che non potevano più farlo per ragioni di sicurezza. 

La Cresta Run di St Moritz, nell’alta Engadina, viene considerata la più famosa e temuta pista da slittino del mondo. È rimasta un bastione sportivo maschile fino al 2018, quando il San Moritz Tobogganing Club (SMTC)Collegamento esterno, che gestisce la pista, ha deciso di accogliere di nuovo le donne. Gary Lowe, l’attuale segretario del club, ha però già annunciato che la decisione sarà riesaminata tra due anni. 

Le donne potevano correre in condizioni di parità con gli uomini fino agli anni ’20, quando il percorso venne considerato troppo pericoloso per le concorrenti femminili. Negli ultimi decenni, le donne potevano competere solo per un giorno, a fine stagione, sulla parte più bassa del tracciato.

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Discesa letale 

La Cresta Run è stata costruita per la prima volta alla fine del XIX° secolo con ghiaccio naturale. Oggi i corridori scendono a capofitto lungo la pista di ghiaccio su un piccolo slittino, raggiungendo velocità di 130 km/h. La discesa sulla Cresta Run, che rimane uno sport amatoriale, viene considerata precursore dello skeleton. 

Questa disciplina sportiva aveva già fatto parte del programma delle Olimpiadi invernali di San Moritz nel 1928 e 1948. Era stata poi abbandonata fino ai Giochi di Salt Lake City nel 2002 e da allora figura nuovamente tra le gare olimpiche maschili e femminili. 

La versione olimpica è praticata in un tubo di ghiaccio e non richiede particolari tecniche di sterzo, indispensabili invece per la Cresta Run. Non tutte le barriere laterali della pista di San Moritz sono sufficientemente alte per impedire ai corridori di essere catapultati all’esterno, quando non riescono a seguire la linea giusta. 

Sulla pericolosa pista hanno già perso la vita cinque persone. L’ultimo è stato Ralph Hubbard, un esperto corridore inglese settantenne, uscito di pista in una famigerata curva a gomito, nota come “Shuttlecock”. 

Coloro che escono da questa curva, e sopravvivono, diventano membri del leggendario “Shuttlecock Club”. Gli infortunati hanno subito, tra l’altro, lesioni al collo, alla schiena, alle dita, ai piedi e ai fianchi. Chi osa affrontare il percorso, deve dapprima ascoltare un “discorso di morte” introduttivo di Gary Lowe, che avverte dei pericoli che attendono chi vuole essere troppo spavaldo.

Cresta Runa
swissinfo.ch

Passatempo dei primi turisti britannici 

Già da tempo parco gioco estivo per ricche e famose personalità straniere, dal 1864 San Moritz era diventata anche la culla degli sport e del turismo invernale nelle Alpi. Nell’autunno di quell’anno l’albergatore Johannes Badrutt propose ad alcuni ospiti britannici di trascorrere anche l’inverno nel suo albergo, dicendo che avrebbe pagato loro le spese, nel caso in cui non avessero apprezzato il soggiorno tra la neve. Scommessa vinta. 

Lo slittino fu uno dei primi sport praticati dai visitatori britannici. Un gruppo di appassionati decise di costruire la Cresta Run nell’inverno 1884/1885, sotto la guida del maggiore Bulpett, un britannico che fu anche il fondatore del SMTC. 

Da allora, la pista viene ricostruita ogni anno dal club di slittino. Ancora oggi rimane un club molto britannico, con annunci in inglese e molti corridori che indossano abiti sportivi d’epoca. La pista di slittino ha poi ispirato anche la nascita di un’altra famosa istituzione sportiva locale, la pista di bob di San Moritz, costruita nel 1904 non lontano dalla Cresta Run. 

Quest’offerta sportiva ha contribuito al successo di San Moritz, quale località turistica di fama internazionale. Tra i suoi emblemi vi è anche il Badrutt’s Palace Hotel, un albergo simile a un castello che fu costruito nel 1896 per accogliere ricchi turisti inglesi in fuga dalla nebbiosa Londra. 

La stazione turistica continua a sedurre ospiti benestanti e famosi, provenienti da tutto il mondo e, proprio in questi giorni, il rinomato albergo ha attirato l’attenzione internazionale, quale luogo scelto da ricchissime famiglie indiane per celebrare matrimoni. 

Tempi moderni 

A San Moritz, swissinfo.ch ha incontrato alcune delle donne che si preparano a lanciarsi a capofitto lungo l’insidiosa pista di ghiaccio. Tra di loro anche la britannica Carina Evans, la prima donna scesa dal 1929 lungo tutto il percorso, e la zurighese Karin Kuhn, che partecipa da 20 anni alla giornata riservata alle donne. 

Swissinfo.ch ha intervistato anche alcuni principianti, disposti a sborsare 600 franchi per tre discese. La paura è palpabile sui loro volti mentre si preparano ad affrontare la prima discesa, indossando protezioni per le mani e le braccia, un casco e stivali con rastrelli che fungono da freni.

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Young woman on skeleton on Cresta Run

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Donne tra ghiaccio e adrenalina

Questo contenuto è stato pubblicato al (Julie Hunt/swissinfo.ch con il contributo di Riccardo Spalacci) 

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Traduzione di Armando Mombelli

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