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Aids: chi lo conosce lo evita

I cartelloni della campagna di prevenzione Stop Aids 2003. BAG

Svizzera tappezzata da migliaia di manifesti della nuova campagna di prevenzione contro il riacutizzarsi dell'infezione.

Nella Confederazione la proporzione di test sieropositivi più alta rispetto alla media dell’Unione Europea.

Per contrastare l’espansione nella Confederazione del virus della sindrome da immunodeficienza acquisita, l’Ufficio federale della sanità pubblica ed Aiuto Aids Svizzera hanno lanciato l’annuale campagna nazionale di prevenzione.

Dal 22 aprile l’intera Svizzera sarà tappezzata con 7.000 manifesti di nuova concezione.

I cartelloni propongono una serie di slogan su sfondo giallo. Messaggi brevi, ironici, spesso sarcastici, rivolti a specifici gruppi sociali.

Per la prima volta sarà prestata attenzione anche alla posizione dei cartelloni: uno slogan che rende attenti contro i rischi del turismo sessuale sarà, ad esempio, esposto di preferenza negli aeroporti.

Aumento preoccupante

In diminuzione fra il 1999 ed il 2000, il numero delle persone infettate dal virus HIV ha ripreso a salire dal 2001. Due anni fa i nuovi casi sono stati 631, con un aumento del 7,7 per cento rispetto al 2000.

L’aumento più preoccupante è stato registrato l’anno scorso: le nuove infezioni sono state 161 in più, per un totale di 792, pari ad una crescita del 25,5 per cento.

Prevenzione in due fasi

La campagna 2003 di prevenzione contro il diffondersi dell’infezione HIV avverrà in due fasi.

La prima, dal 22 aprile per quattro settimane in tutto il Paese, si rivolge alla popolazione in generale, coinvolgendo partner come la posta, grandi magazzini, educatori e i genitori.

La seconda fase della campagna scatterà il 12 agosto e sarà più mirata: eterosessuali attivi, gay (che nel 2002 hanno registrato il tasso più alto di nuove infezioni HIV), le comunità d’immigrati, particolarmente toccati dalla recrudescenza delle nuove infezioni.

Rialzare la soglia di guardia

Ideati in collaborazione con Aiuto Aids Svizzero, i manifesti offriranno complessivamente 87 slogan in tedesco, 40 in francese e 25 in italiano.

I messaggi, brevi, espressivi, mirano a provocare una reazione, coinvolgendo tutta una serie di attori sociali istituzionali e dell’economia per riportare la tematica sull’Aids al centro del dibattito pubblico.

La prevenzione è pagante anche dal profilo finanziario: i costi sanitari provocati dall’aumento dei casi registrati nell’ultimo biennio, sono largamente superiori ai 3 milioni e mezzo di franchi investiti nella campagna Stop Aids 2003.

La mappa della diffusione

Fra le donne eterosessuali, la proporzione più elevata dei casi di Hiv positivi registrati lo scorso anno è tra le immigrante dai Paesi subsahariani, con un tasso del 48,1 per 100 mila. Le donne eterosessuali svizzere presentano un tasso di infezione del 32,1 per 100 mila.

Fra gli uomini eterosessuali, la percentuale dei sieropositivi svizzeri è del 40,8 per 100 mila. Gli immigrati provenienti dalle regioni subsahariane presentano un tasso del 33,8 per 100 mila.

Gli svizzeri sono nettamente maggioritari anche fra gli omosessuali sieropositivi, con il 74,6 per 100 mila.

Importanti le differenze regionali. Il numero più elevato di infezioni Hiv è stato registrato nei cantoni di Zurigo, Ginevra, Berna e Vaud (questi ultimi hanno segnato la progressione più accentuata).

Alta la proporzione di test sieropositivi in Svizzera, rispetto alla media del resto dell’Europa occidentale: 8,2 su 100 mila abitanti, contro i 6,1 dell’Unione Europea.

swissinfo e agenzie

Migliaia di manifesti e cartelloni in tutta la Svizzera per una nuova campagna di prevenzione dell’Aids.

Negli ultimi due anni l’infezione HIV è cresciuta in maniera preoccupante.

Zurigo, Ginevra, Berna e Vaud i Cantoni con il più elevato numero di nuovi casi.

792, i casi di infezione da HIV lo scorso anno
25,5 %, l’aumento di nuovi casi nel 2002 rispetto all’anno precedente
7.000, i manifesti di Stop Aids 2003
3,5, i milioni di franchi investiti nella campagna di prevenzione

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