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Alinghi sfila sul lago Lemano

Keystone

Dall'inizio della settimana, il nuovo catamarano d'Alinghi naviga sul lago Lemano. Prima di essere trasportato in elicottero nel Mediterraneo all'inizio di agosto, il battello svizzero è stato presentato giovedì alla stampa.

Nel porto di Bouveret, dove il Rodano sfocia nel Lemano, il contrasto è sbalorditivo. Rispetto ad Alinghi e al suo albero alto 50 metri, le imbarcazioni da diporto assomigliano a delle volgari barchette. Trasportato in elicottero da Villeneuve, il luogo dove è stato costruito a circa due chilometri di distanza, il catamarano svizzero ha bordeggiato per la prima volta sul lago all’inizio della settimana.

Marinai, ingegneri e designer sono unanimi: i risultati dei primi test superano ampiamente le speranze. “La presa di contatto è stata più rapida del previsto, afferma Rolf Vrolijck, disegnatore di Alinghi. L’equipe che ha concepito la nave ha fatto un lavoro eccezionale”.

Un’impressione confermata anche da Yves Detrey, marinaio vodese di Alinghi: “Abbiamo navigato solo in situazioni di bonaccia e siamo rimasti stupiti poiché sin dal primo giorno tutto è funzionato bene”.

Luogo della sfida ancora sconosciuto

Come gli altri membri dell’equipaggio, Yves Detrey è rimasto impressionato dalla potenza di questo catamarano lungo 27 metri e largo 23, costruito con 30’000 metri cubi di fibra di carbonio e dotato di una vela di 1’000 metri quadrati. “Si possono percepire chiaramente tutte le tensioni e gli sforzi a cui è sottoposta l’imbarcazione. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per avere una fiducia totale, ma la prima uscita in mare non ci fa assolutamente paura.

La prima uscita in acqua salata avverrà alla fine del mese di agosto. Tra una decina di giorni, il catamarano volerà sopra le Alpi e atterrerà a Genova. Per trasportare il gigante dei mari, i responsabili di Alinghi hanno dovuto fare affidamento sul Mil Mi-26, il più grande elicottero del mondo.

La destinazione finale non è però ancora conosciuta. Il nome del porto che accoglierà la 33esima edizione della Coppa America nel febbraio 2010 sarà svelato il 6 agosto prossimo. Nella guerra che Alinghi e Oracle combattono ormai da due anni, un’informazione simile equivale a un segreto di Stato.

Bertarelli lancia la sfida

Ernesto Bertarelli, il patron miliardario di Alinghi, getta benzina sul fuoco: “Il nostro battello è impressionante, Oracle ha certamente qualche grattacapo. Spero che avranno il coraggio venire ad affrontarci, ma sono praticamente certo che contesteranno il luogo che sceglieremo per la regata”.

Il documento fondatore della prova, il “Deed of Gift”, precisa che tocca al Defender, ossia il campione in carica, scegliere il luogo del duello. Ma questo documento, vecchio di più di 150 anni, lascia un grande margine di interpretazione, che gli avvocati delle due parti hanno ampiamente sfruttato.

Sull’acqua, il duello tra Alinghi e Oracle vedrà affondarsi due concezioni diametralmente opposte della corsa in multiscafo, afferma Ernesto Bertarelli. “Gli americani hanno utilizzato un approccio tradizionale. Per costruire il loro trimarano hanno cercato di adattare dei battelli oceanici. Noi ci siamo invece ispirati dai piccoli battelli lacustri per concepire il nostro catamarano”.

2’000 aziende svizzere

Ancor prima di iniziare, questa 33. Coppa America risulta già la più onerosa della storia per le barche coinvolte. “Ho investito più soldi rispetto alle edizioni precedenti”, ammette Ernesto Bertarelli.

A causa delle incertezze legate alla vertenza giuridica, agli sponsor – invisibili sul nuovo catamarano – non può venir offerta alcuna garanzia.

Iniziata due anni fa, la costruzione di Alinghi 5 è stata interrotta l’estate scorsa in seguito alla decisione della giustizia americana favorevole all’imbarcazione elvetica. Ad ogni modo, ritengono i suoi responsabili, Alinghi non ha accumulato un eccessivo ritardo sul suo rivale americano.

La costruzione e la progettazione di Alinghi hanno coinvolto oltre 2’000 aziende svizzere. Come già successo in passato, il team Alinghi ha potuto contare sul grande contributo del Politecnico federale di Losanna (EPFL).

“Lavoriamo in stretta collaborazione sin dall’inizio dell’avventura di Alinghi”, rammenta Patrick Aebischer, direttore dell’istituto. “Questa volta la sfida è stata ancora maggiore, siccome con una barca di queste dimensioni la scelta dei materiali è più delicata”.

Applicazioni diverse

Nell’elaborazione del catamarano sono stati coinvolti sei laboratori dell’EPFL. “Per una scuola come la nostra – afferma Aebischer – è molto motivante partecipare a un’avventura del genere. Inoltre, quest’anno il logo dell’EPFL è ben visibile sull’albero”.

Da oltre dieci anni, rileva il direttore dell’istituto vodese, le innovazioni vanno a beneficio di tutto il mondo della ricerca. “Quando si spinge la tecnologia ai suoi limiti si possono trasferire le applicazioni ad altri settori, come la biomedicina o la tecnologia spaziale”.

Samuel Jaberg, Le Bouveret, swissinfo.ch
(Traduzione di Daniele Mariani e Luigi Jorio, swissinfo.ch)

Mito: La Coppa America è il trofeo più famoso e più antico nella storia della vela. È attribuita al vincitore di una serie di regate disputate tra l’imbarcazione che detiene la Coppa (il defender) e la sfidante (challenger).

America: la competizione, disputata per la prima volta nel 1851 in Inghilterra, fu vinta proprio da un velista statunitense, dello Yacht Club di New York. Questa squadra ha mantenuto la Coppa per 132 anni, fino al 1983.

Alinghi: Battendo il defender neozelandese nel 2003, Alinghi ha portato per la prima volta il trofeo su suolo europeo. Nel 2007, il team svizzero ha conservato il trofeo battendo una seconda volta il Team New Zealand a Valencia, in Spagna.

2010: La 33a edizione dovrebbe svolgersi a febbraio in una località ancora da stabilire. Per la prima volta, la competizione vedrà sfidarsi due multiscafi.

Challenger: Nel luglio del 2007, dopo la vittoria a Valencia, Ernesto Bertarelli, patron di Alinghi, ha scelto “Desafio Español” come “Challenger di riferimento” per la 33esima edizione della competizione. Oracle si è però opposto, accusando la squadra svizzera di aver fissato regole a loro favore.

Basandosi sul “Deed of Gift”, l’atto di fondazione dell’America’s Cup, il sindacato americano ha fatto valere che il club nautico spagnolo non possiede un requisito fondamentale, ossia quello di aver organizzato almeno una regata annuale.

Dopo una lunga procedura e decisioni giudiziarie contraddittorie, il 2 aprile 2009 la Corte d’appello dello Stato di New York ha dato ragione ad Oracle e ha obbligato Alinghi a negoziare con il sindacato americano le modalità della prossima Coppa America

La battaglia in tribunale non è però finita. Oracle ha nuovamente accusato Alinghi di voler modificare unilateralmente le regole del duello. Il sindacato svizzero ha contrattaccato, chiedendo alla giustizia americana di squalificare Oracle.

Mercoledì, il giudice ha invitato i rappresentanti dei team svizzero e americano a sedersi al tavolo dei negoziati. Una proposta accettata dalle due parti in conflitto.

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