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La cooperazione svizzera ritorna a Bagdad

L'ambasciata svizzera a Bagdad resta chiusa Keystone Archive

L'Ufficio di collegamento della Svizzera nella capitale irachena ha riaperto martedì i battenti dopo la pausa dovuta alla guerra.

L’aiuto umanitario svizzero torna così ad essere presente nel Paese arabo. L’apertura dell’ambasciata elvetica a Bagdad non è invece ancora in discussione.

Nella capitale irachena torna anche il coordinatore svizzero per l’aiuto umanitario in Iraq e due collaboratori. I quattro rappresentanti svizzeri sono giunti nella capitale irachena carichi di materiale medico.

Hanno ritrovato i locali, abbandonati il 18 marzo scorso, ancora intatti. Per tutta la guerra vi avevano alloggiato gli impiegati iracheni della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).

Le priorità umanitarie

L’Ufficio di collegamento sarà diretto dall’ambasciatore Martin Aeschbacher, specialista del mondo arabo e responsabile delle relazioni con il Medio Oriente in seno al ministero degli esteri.

Durante la guerra l’Ufficio si era trasferito in Giordania. In un primo tempo i responsabili svizzeri cercheranno di valutare la situazione umanitaria.

“La nostra priorità va ai programmi che avevamo avviato già prima dell’inizio della guerra: rifornire gli ospedali di materiale e medicinali e ripristinare i servizi di acqua potabile”, spiega a swissinfo Jean-Philippe Jutzi, portavoce della DSC.

Queste attività, condotte in collaborazione con il CICR e l’organizzazione CARE, sono dotate di un budget di 5 milioni di franchi svizzeri per il 2003. Il resto del budget, 25 milioni, andrà soprattutto alle agenzie dell’ONU.

“Dobbiamo aspettare di sapere quale sarà il ruolo preciso delle Nazioni Unite in Iraq prima di sbloccare questi fondi”, precisa Jutzi.

Un ruolo in discussione

Queste agenzie stanno appena cominciando ad installarsi in Iraq. E la posizione dell’ONU nell’ambito della ricostruzione del Paese è ancora oggetto di negoziati.

Per il momento la Svizzera si limiterà agli aiuti umanitari urgenti, in attesa di una chiarificazione della situazione diplomatica.

“La questione dell’apertura dell’ambasciata elvetica a Bagdad non è dunque in discussione attualmente”, dichiara a swissinfo Livio Zanolari, portavoce del dipartimento degli esteri.

“Dipende infatti dallo statuto giuridico che avrà l’amministrazione che dirigerà l’Iraq e che dovrà essere riconosciuta dalla comunità internazionale”, conclude Zanolari.

swissinfo, Frédéric Burnand, Ginevra
(traduzione: Elena Altenburger)

La Cooperazione svizzera (DSC) è attiva in Iraq dal 1993
L’azione in Iraq ha un bilancio 2003 per la ricostruzione di 30 milioni
Questi soldi vanno a sostenere soprattutto i progetti delle organizzazioni internazionali presenti nel paese

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