
Atenei Usa sfidano Trump, respinto il suo decalogo

Gli atenei Usa sfidano Trump e respingono in massa il suo decalogo 'anti-woke'.
(Keystone-ATS) Sette università delle nove a cui il presidente Usa aveva sottoposto dieci condizioni da sottoscrivere in cambio di “significativi” fondi federali hanno rispedito l’offerta al mittente, mentre due non hanno ancora firmato, esprimendo forti riserve sui suoi contenuti.
Stop all’uso della razza nelle assunzioni e le ammissioni e l’abiura della libertà accademica senza condizioni erano due delle dieci clausole del “Patto per l’Eccellenza Accademica” che Trump aveva sottoposto all’inizio di ottobre a un gruppo ristretto di atenei per allineare centri di eccellenza Ivy League come Dartmouth, Mit, Brown e la University of Pennsylvania alle priorità ideologiche dell’amministrazione in materia anti-Dei.
Ieri, alla scadenza dell’ultimatum, solo l’Università del Texas e la Vanderbilt University si erano dette aperte a proseguire nelle trattative, con la prima “disponibile” a allinearsi rapidamente alla richiesta del tycoon di assicurare più spazio ai valori conservatori nella vita del campus.
Le altre sette università – tra cui anche University of Arizona, University of Southern California, University of Virginia e la Brown di Providence in Rhode Island – avevano risposto picche.
Il Patto include affermazioni inaccettabili per gran parte del sistema dell’istruzione superiore a stelle e strisce, imponendo di avvallare frasi come “la libertà accademica non è assoluta” e di impegnarsi a “chiudere unità istituzionali che puniscono, sminuiscono e incitano addirittura alla violenza contro idee conservatrici”.
Una dietro l’altra le università si sono affrettate a respingere la proposta: “Principi come l’autonomia accademica, la ricerca basata sul merito e l’indipendenza delle istituzioni sono condizioni fondamentali che devono essere preservate”, ha detto Suresh Garimella, il presidente dell’Università dell’Arizona, l’ultimo ateneo a sfilarsi dalla linea Trump, pur ammettendo che alcune delle idee della Casa Bianca “meritano di essere prese in considerazione”.
Il Patto è l’ultimo atto in un braccio di ferro in corso tra l’amministrazione Trump e le università americane, accusate di aver creato un clima favorevole all’antisemitismo sui campus con le manifestazioni pro-Gaza della primavera 2024.
Alcuni atenei, tra cui Columbia e la stessa Brown, hanno raggiunto nei mesi scorsi accordi multimilionari con il governo, mentre altri, come Harvard, restano ancora sulle barricate e, anche in virtù dell’opposizione al tycoon, hanno rastrellato centinaia di milioni di dollari in donazioni di privati.